
MILANO
"Il Csm difenda i giudici milanesi che si occupano di diritto d’asilo". E apra una pratica a tutela delle toghe della sezione specializzata del tribunale in materia di protezione internazionale rispetto ad attacchi di stampa che appaiono "lesivi del prestigio e dell’indipendente esercizio della giurisdizione tali da determinare un turbamento al regolare svolgimento o alla credibilità della funzione giudiziaria". A chiedere l’intervento del Consiglio superiore della magistratura è il gruppo dei togati di Area, la corrente sindacale di sinistra, con la milanese Alessandra Dal Moro e i colleghi Elisabetta Chinaglia, Giuseppe Cascini, Mario Suriano e Giovanni Zaccaro. Il riferimento è ad alcuni articoli di stampa a commento delle decisioni assunte in alcuni casi di concessione della “protezione umanitaria“ per migranti, nei quali i giudici milanesi hanno valutato anche l’impatto della pandemia nei paesi di origine. Per la stampa di destra sarebbero ai limiti dell’abuso, visto che le richieste d’asilo sono precedenti al covid. "Si tratta di ricostruzioni fuorvianti a proposito di decisioni che sempre avvengono caso per caso e sempre rivalutano i dinieghi decisi in sede amministrativa alla luce di un ricorso di parte -sottolineano i consiglieri di Area -il giudice all’obbligo di esaminare i casi alla luce della situazione del paese di origine al tempo della decisione" ricordano, richiamando una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea e delle sezioni unite della Cassazione.
"Gli articoli richiamati - lamentano - attribuiscono ai giudici che le hanno emesse intenzioni e motivazioni di carattere politico del tutto in proprie ed ulteriori rispetto all’applicazione della legge e alla tutela dei diritti che questa afferma. E in questo senso - denunciano i togati - appaiono non rispettose dell’esercizio indipendente della funzione giurisdizionale che la magistratura deve esercitare"’.