Il Comune e il nodo dei fondi: "Di tasca nostra il 35% dei soldi. In Italia siamo gli unici a farlo"

L’assessora Censi: "In agenda i prolungamenti delle metro ma i proventi dei biglietti non bastano. Stato e Regione devono dare di più". E sulle cifre del servizio: "I mezzi stanno recuperando fiducia".

Il Comune e il nodo dei fondi: "Di tasca nostra il 35% dei soldi. In Italia siamo gli unici a farlo"

Il Comune e il nodo dei fondi: "Di tasca nostra il 35% dei soldi. In Italia siamo gli unici a farlo"

"I dati sono molto positivi e dimostrano un recupero di fiducia dei cittadini nei confronti del trasporto pubblico dopo il biennio Covid". Questo il primo commento di Arianna Censi, assessora comunale alla Mobilità, in merito ai numeri e ai trend che hanno segnato il servizio dei mezzi pubblici negli ultimi dieci anni, dal 2014 al 2023 inclusi. Ma diversi nodi restano ancora da sciogliere. E scioglierli diventa sempre più urgente. Il riferimento non è solo alla necessità di riportare a bordo di autobus, tram e metropolitane tutti i passeggeri che vi salivano nel 2019, prima che si aprisse la drammatica parentesi pandemica. Il riferimento è anche ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale, quelli dal Fondo nazionale Trasporti e quelli dalla Regione. Una questione annosa, ma ancora irrisolta. I finanziamenti vengono ancora dispensati secondo criteri standard, criteri storici, anche in presenza di Comuni che investono sull’ampliamento della rete. Milano è tra questi. E Censi riparte da qui, non a caso.

"Proprio il potenziamento del trasporto pubblico locale si dimostra essere il migliore intervento per diminuire le auto che entrano in città e il relativo inquinamento. Il Comune di Milano non ha mai smesso di lavorare per incrementare il numero di chilometri percorsi dai mezzi Atm. Entro l’autunno si aprirà tutta la tratta della nuova Metropolitana 4 (l’ultima, quella da San Babila a San Cristoforo Fs ndr), nel 2025 partiranno i lavori per il prolungamento della Metropolitana 1 a Baggio (tre fermate ed un nuovo deposito ndr) e della nuova Metrotranvia Milano-Limbiate, solo per citarne alcuni. Atm – sottolinea ancora l’assessora comunale – trasporta in media ogni giorno più del doppio delle persone trasportate da Trenord. Questo dato dimostra, da solo, quanto sia capillare e utilizzato questo servizio". Quindi l’affondo sulle risorse che vengono trasferite a ilano: "Bisogna sfatare il falso mito che gli introiti provenienti dai biglietti possano pagare questo servizio. Ne coprono solo una parte, i trasferimenti da Stato e Regione Lombardia un’altra, mentre il Comune è chiamato a intervenire, unico caso in Italia, per il restante 35 per cento circa con fondi provenienti dal proprio Bilancio. Questi costi stanno diventando insostenibili, anche perché al continuo aumentare di linee metropolitane, sia il contributo nazionale e sia quello regionale sono pressoché invariati, anzi diminuiti, da prima della costruzione della metropolitana lilla. Vogliamo che continui ad essere servizio efficiente e competitivo, anche economicamente. Per farlo non può essere considerata come una questione locale. Ma necessità di una robusta integrazione da parte dello Stato".

Parole che riecheggiano quelle proferite da Emmanuel Conte, assessore comunale al Bilancio, solo qualche giorno fa. "Il Fondo Nazionale Trasporti è fermo da dieci anni quando invece il mondo è cambiato profondamente – ha sottolineato l’esponente della Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala –. Ci troviamo ad affrontare il cambiamento con strumenti datati, in un perimetro di risorse e di regole che non rispondono più alle esigenze dell’oggi. Servono nuovi strumenti e una governance condivisa su più tavoli, con una visione di lungo periodo, non legata al singolo mandato politico, e su un’area vasta". Nel dettaglio, "Milano – prosegue lo stesso Conte – ha collegato il suo Piano urbano della Mobilità sostenibile (Pums) al green deal europeo secondo alcune direttrici precise: intermodalità, flotte elettriche, sharing mobility, mobilità dolce, investimenti in infrastrutture. Abbiamo programmato 100 chilometri di nuove piste ciclabili, 70 chilometri in più di metropolitane, l’acquisto di 350 autobus elettrici per combattere l’inquinamento sia atmosferico sia acustico, abbiamo acquistato le quote della società della Metropolitana 4 immaginando un ruolo del pubblico diverso. Sulla mobilità Milano nel 2024 – ecco il pun to – spenderà un terzo del suo bilancio in spesa corrente, circa un miliardo di euro, coperto solo per 262,8 milioni dal Fondo nazionale trasporti, e alla mobilità è destinata oltre la metà della spesa totale per gli investimenti, 2,5 miliardi su un totale di 4,5 miliardi". Quanto alla Regione Lombardia, Fontana ha sempre rivendicato che si tratta dell’unica Regione "che ogni anno immette proprie risorse, pari a 420 milioni di euro, che vanno ad integrare i fondi dello Stato, per sostenere il trasporto pubblico locale". Da Roma, per ora, un timido segnale: la Commissione Trasporti della Camera ha approvato una risoluzione del Pd che impegna il Governo "ad intraprendere iniziative volte ad adeguare lo stanziamento del Fondo nazionale trasporti e a proseguire le iniziative volte alla rimodulazione dei criteri di definizione dei costi standard".

Giambattista Anastasio