MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Il bello delle tradizioni. Un gioco tira l’altro all’Autunno ciarlasco

Accanto alle prove più conosciute ce ne sono di tipiche e locali. Attese migliaia di persone; domenica il clou con la Corsa delle oche.

Il bello delle tradizioni. Un gioco tira l’altro all’Autunno ciarlasco

Il bello delle tradizioni. Un gioco tira l’altro all’Autunno ciarlasco

Entra nel vivo l’Autunno ciarlasco che si chiuderà domenica prossima con il Palio delle oche. Un ricco programma di eventi che porterà a Lacchiarella migliaia di visitatori per assistere ai vari giochi, dal tiro alla fune alla corsa sui trampoli passando per altri meno noti. Il tutto in una cornice di festa paesana con bancarelle, prodotti tipici, degustazioni. E il gran finale: il palio la corsa delle oche, cuore della kermesse che ogni anno purtroppo attira gruppi di animalisti che contestano l’uso dei palmipedi, rischiando di scontrarsi con la popolazione ciarlasca e i visitatori che invece amano le tradizioni di questa festa giunta quest’anno alla sua 45^ edizione.

L’idea di dar vita al Palio delle oche nacque nel 1976 da un gruppo di amici di Lacchiarella che, riunendosi all’osteria Monte Grappa, cercavano di promuovere l’immagine del paese e le sue tradizioni. Perché le oche? Lacchiarella fin dai tempi antichi era nota per l’allevamento di questi animali da cortile. I giochi dove le contrade si sfidano sono tanti e tutti affascinanti. In “Duva en i och? Giög da fortuna par divertiment“ variopinti oconi animati dai relativi concorrenti affrontano una serie di prove strapaesane che richiedono preparazione, abilità e fortuna. E ancora la “corsa de la bourleura“, gioco nel quale i concorrenti sospingono con un bastoncino un cerchione di bicicletta, seguendo un percorso con una stretta gincana e alternandosi a ogni giro con un compagno. Fra i giochi c’è anche l’albero della cuccagna ma in versione ciarlasca. Arrangiato rispetto alla versione tradizionale, vede in gara un concorrente per cantone che dovrà vedersela con un palo inclinato a 45°; una variante che prevede un elevato grado di difficoltà nel raggiungere la cima. Poi c’è la catapulta, un gioco che rievoca l’assalto alla Rocca e il passato storico di Lacchiarella, teatro di scontri e battaglie. I concorrenti hanno a disposizione una catapulta caricata con uova, con le quali devono colpire la Rocca. La precisione nel colpire le parti più difficili sarà premiata.

Il Palio è stato fermato solo dalla pandemia per due anni ma con il tuo ritorno, lo scorso anno, è tornato anche tutto l’entusiasmo nei cantoni che lavorano un anno intero per il successo dell’Autunno ciarlasco.