
Villois anno appena terminato è stato un anno complesso per il sistema socio-economico lombardo, la crescita del Pil si...
Villois L'anno appena terminato è stato un anno complesso per il sistema socio-economico lombardo, la crescita del Pil si è fermata a uno striminzito + 0,5%, addirittura inferiore al nazionale, a concorrere in maniera rilevante è la stata la contrazione dell’export, con un calo di mezzo punto, mentre il forte ridimensionamento dell’inflazione sotto il punto percentuale non è bastato a rianimare i consumi e la propensione al risparmio, così come gli indicatori del potere di acquisto, vincolato al reddito pro-capite, sono rimasti al palo, gravati dal quasi 20% dell’inflazione degli ultimi due anni precedenti, che per il carrello della spesa di alimentari e beni primari è stato ulteriormente superiore di almeno 5-6 punti. Gli effetti negativi della crescita inflattiva purtroppo si protrarranno nell’anno in corso e il prossimo, allentandosi solo in presenza di una ripresa dei cicli economici che superi il punto e mezzo, tanta è stata l’incidenza dell’inflazione sul biennio precedente.
Le attese per il 2025 dei maggiori istituti di ricerca sulla crescita del Pil della “grande Milano” prevedono un +1,2-1,4%, dati incoraggiati ma vincolati a fattori esterni, quali il sistema dei commerci e della domanda dell’area cinese, la stabilità internazionale che però fatica anche solo ad apparire, i flussi turistici, il cambio euro-dollaro. Va evidenziato che Milano resta la città in cui le differenze sociali sono ai massimi livelli, i prezzi immobiliari sono sempre vicini ad una bolla speculativa, e con essi il caro affitti, mentre i redditi medi - pur tra i più elevati a livello nazionale - non riescono neppure ad avvicinarsi ai livelli dei passati decenni. Il grande impulso dei flussi turistici di elevato standing è riuscito, grazie alle decine di insediamenti ricettivi e al moltiplicarsi di eventi internazionali, a fortificare l’occupazione dei ceti meno abbienti e limitare l’incidenza negativa sull’intero contesto sociale. È tempo che l’intraprendenza milanese, rappresentata dalle categorie economiche in simbiosi con la politica, identifichi un nuovo “core“ per il quinquennio in corso che sia in grado di creare una nuova prospettiva in cui l’industria riaffermi la forza trainante per sviluppo e occupazione.