REDAZIONE MILANO

I nuovi colori di via Arquà. I liceali del Caravaggio e la grande festa di maggio

Associazione dei residenti e scuola di via Prinetti insieme nel progetto: una giornata di musica, tavolata condivisa, apertura degli spazi di artigiani .

Associazione dei residenti e scuola di via Prinetti insieme nel progetto: una giornata di musica, tavolata condivisa, apertura degli spazi di artigiani .

Associazione dei residenti e scuola di via Prinetti insieme nel progetto: una giornata di musica, tavolata condivisa, apertura degli spazi di artigiani .

Il volto di una donna dai tratti orientali e una cascata di fiori dai colori tenui: è il murales a tema “integrazione“ ideato e dipinto dai ragazzi del Liceo artistico Caravaggio di via Prinetti, dopo la firma del protocollo di collaborazione con l’associazione Bellarquà.

L’attività didattica del liceo, in queste settimane, ha creato un dialogo fra i giovani che sperimentano questa forma di arte in un quartiere dal passato difficile e i residenti di una via che, da tempo, sta subendo un processo di trasformazione anche grazie a questi interventi di “design sociale“.

L’intero progetto tutto fuorché scontato in una via che per anni ha raccontato altro è coordinato dalla professoressa Anna Nutini che ci ha creduto molto, perché l’arte ha sempre il potere di redimere.

"Dal 2011 propongo agli studenti la realizzazione di ritratti che spaziano tra le culture, dall’Africa alla Cina – spiega la professoressa Nutini –. L’associazione Bellarquà, molto sensibile ai temi dell’integrazione e della diversità, ha condiviso il nostro progetto che adesso è pronto a essere “ingrandito“". Uno è stato realizzato su grande scala e decorerà, alcuni degli edifici della via. Il progetto è in progress perché l’intenzione è quella di ospitare i ragazzi per disegnare ancora un paio di illustrazioni durante l’anno e di pensare ad altre collaborazioni. "Sarebbe bello poter contaminare con l’arte il quartiere lentamente, grazie alla disponibilità dell’associazione, con cui abbiamo sottoscritto la convenzione", dice ancora l’insegnante. Questo, infatti è anche uno dei progetti di Pcto (l’ex alternanza scuola lavoro) per gli studenti.

La scelta della scuola e dell’associazione è stata quella di decorare i muri del primo palazzo che fa angolo con via Padova, dall’inizio della via perché possa essere una sorta di “porta di ingresso“.

Intanto Bellarquà sta organizzando la tradizionale festa che quest’anno sarà l’11 maggio, occuperà tutta la strada, libera da auto per un intero pomeriggio (dalle 12 alle 22).

Come nella scorsa edizione ci sarà l’esibizione di gruppi musicali, la tavolata multietnica condivisa, anche dal cibo passa l’integrazione.

E poi il percorso artistico nella via. "Per valorizzare gli artigiani del quartiere abbiamo chiesto alle attività della strada di lasciare aperto il loro spazio in occasione della festa e di presentare un loro contenuto - spiegano gli organizzatori - . Via Arquà, ad esempio, ha diversi laboratori, di ceramica, di lavorazione del legno, uno spazio di architettura/design, di fotografia, che non tutti conoscono. Nuove idee e nuove generazioni".

E quindi musica, cibo condiviso da tutti i Paesi perché Arquà è la via più multietnica del quartiere più multietnico di Milano, ma anche arte o artigianato. Nei 220 metri di strada, ci sono realtà che stanno fiorendo, e sono già una promessa mantenuta.

Re.Mi.