FEDERICO DEDORI
Cronaca

"I nostri zaini vuoti, appesi a un filo"

Il flash-mob alle elementari Capponi e le preoccupazioni dei genitori per la scuola in una stanza

di Federico Dedori

Quaranta zainetti appesi a un filo all’ingresso della scuola a simboleggiare la fragilità del diritto allo studio in presenza. È la protesta dei genitori della scuola elementare Capponi di via Pestalozzi 13. Si sono trovati davanti ai cancelli intorno all’ora di pranzo di ieri. "Aprite il portone" si leggeva sul cartello appeso da un bambino. Dopo le lezioni sul marciapiede della primaria Pietro Micca di via Gattamelata le proteste non si fermano. Il flash mob è stato organizzato da “Capponi scuola aperta”, un gruppo di genitori dell’istituto che ha deciso di intraprendere una serie di iniziative con l’intento di prendere parola sulla chiusura delle scuole e sulle conseguenze della didattica a distanza.

"Scuola servizio essenziale"; "Voglio tornare in presenza"; "Non è scuola è lontananza"; "Ridateci la scuola, no Dad!". Sono alcuni dei cartelloni realizzati dagli studenti. Su ogni zainetto appeso è stato scritto il nome e la classe del bambino. "È molto difficile lavorare a casa e seguire i miei bambini di otto e tre anni – ha spiegato Simona Arosio, una della madri –. A quell’età non sono autonomi con i computer, come è giusto che sia, ed a ogni difficoltà noi ci dobbiamo essere. Le stesse insegnanti sono in difficoltà quando noi interveniamo. È ingiusto che non si sentano libere di poter lavorare con i bambini data la presenza continua dei genitori".

"I bambini in cameretta dovrebbero giocare, dormire e fare i compiti, non lezione – ha sottolineato Emanuele Monfrini –. Come papà mi sento in difficoltà, mio figlio non mi sembra abbastanza attento, come del resto sta succedendo a tutti i bimbi. Dal punto di vista dell’apprendimento queste settimane sono veramente dure. Vorremmo che la scuola si schierasse con noi riuscendo a creare un unico fronte. Si deve tornare in sicurezza". Intanto, per domenica il comitato Priorità alla Scuola ha dato appuntamento alle 15 al parco Sempione nelle vicinanze del teatro Burri per "una giornata di momenti di educazione all’aperto e non formali, per stare insieme in sicurezza e allegria con balli, teatro e letture di libri per bambini e bambine".

La “staffetta di protesta” continuerà mercoledì in piazza Sant’Agostino, dove i bambini delle scuole Ariberto e Cavalieri seguiranno le lezioni all’aperto. Da Priorità alla Scuola arriva l’invito a mettere nastri colorati fuori dalle scuole, scarpe di bambine e bambini, messaggi e disegni "fino a quando non si tornerà in presenza".