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I dossier su La Russa jr?: "Chiesti da Pazzali ma non so il perché"

Ha messo a verbale di non sapere il motivo per il quale Enrico Pazzali gli avesse chiesto un report su...

Ha messo a verbale di non sapere il motivo per il quale Enrico Pazzali gli avesse chiesto un report su Ignazio La Russa e sui figli (uno è accusato di violenza sessuale di gruppo, le indagini sono ancora in corso).

Carmine Gallo, l’ex super poliziotto arrestato il 25 ottobre nell’inchiesta sulle cyber-spie del gruppo di Equalize, società dello stesso Pazzali, sentito dai pm ha anche riferito di non aver voluto sapere la ragione di quella richiesta di dossieraggio sul presidente del Senato e sui figli, tra cui il terzogenito Leonardo Apache. "Non gliel’ho chiesto", ha risposto Gallo. Sono i nuovi particolari dell’interrogatorio dell’ex ispettore di polizia, uno dei capi, per l’accusa, della banda di hacker, sentito per 9 ore l’11 dicembre nell’inchiesta coordinata dal pm Francesco De Tommasi e dal collega della Dna Antonio Ardituro e condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Varese.

Gallo, ai domiciliari, ha precisato, però, di non aver mai assecondato quella richiesta di Pazzali e di non aver voluto effettuare accessi abusivi allo Sdi, attraverso funzionari infedeli, con obiettivo La Russa e i figli. Nomi troppo delicati, a suo dire. E gli inquirenti effettivamente hanno accertato che non c’è traccia di accessi illegali su quei nominativi. La vicenda delle presunte ricerche su La Russa, ma anche sui figli Geronimo e Leonardo Apache, era già emersa da conversazioni intercettate nell’inchiesta.