Il glicine di piazzale Baiamonti verrà salvato, Sala annuncia modifica al progetto del Museo della Resistenza

Milano, il primo cittadino rassicura i comitati: “Verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio di anni tornerà esattamente come oggi”

Il glicine di piazzale Baiamonti

Il glicine di piazzale Baiamonti

Milano, 30 maggio 2023 – Verrà salvato il glicine di piazzale Baiamonti a Milano per cui si battono da settimane molti cittadini ma anche personaggi illustri come il comico Giovanni Storti del trio Aldo, Giovanni e Giacomo. Lo ha annunciato il sindaco di Milano Giuseppe Sala che questa mattina ha incontrato i promotori della raccolta firme per salvare la pianta e alcuni cittadini della zona, dove sorgerà il museo nazionale della Resistenza. “La nostra proposta è la seguente e mi sembra una proposta che ha riscontrato positività: salvare integralmente il glicine. Verrà potato per permettere i lavori ma in un paio di anni tornerà esattamente come oggi - ha spiegato il primo cittadino- . Poi ci sono cinque piante, quattro tigli e un bagolare, i due tigli li possiamo salvare al 100%. Sugli altri si lavorerà”.

Sala: “Il glicine sarà solo potato”

"Mi pare di capire che questa proposta sia stata presa in modo positivo e mi attendo che in giornata ci sia, dalle persone presenti al tavolo, una conferma, perché noi ci siamo impegnati domani a consegnare i terreni - ha aggiunto -. Oggi  la considero un po’ la giornata conclusiva di questo percorso e spero e ritengo che potrà andare tutto bene”. 

Il glicine rimarrà lì, solo potato ma rimarrà lì integralmente, bisognerà pensare che per un paio di anni non lo si vedrà delle dimensioni attuali ma ricrescerà esattamente come adesso - ha concluso Sala -. Si sta lavorando ad una modifica del progetto, che mi rende tranquillo perché non comporta costi eccessivi, e non allungherà i lavori. Mi pare che tutto possa funzionare ma aspettiamo oggi pomeriggio per avere il consenso a questa proposta e poi si potrà partire”.

Comitati soddisfatti: Risultato importante”

Soddisfatti i comitati alla vigilia della riconsegna ufficiale dell'area dal Comune al Ministero della Cultura. “È la direzione giusta, esattamente il buonsenso auspicato dal presidente dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo e quello che noi abbiamo chiesto sin dall'inizio con la nostra petizione - ha affermato Vincenzo Strambio, esponente di Giardini in Transito -. Noi siamo molto contenti per due motivi, intanto perché partendo da una petizione che immaginavamo raccogliesse al massimo 5mila firme, siamo riusciti a portare all'attenzione pubblica un problema che evidentemente era stato trascurato nelle fasi precedenti e togliere opacità da una situazione grave che, se non fossimo intervenuti, si sarebbe compiuta con un grave danno all'ambiente e al paesaggio milanese. Quindi questo è sicuramente un risultato importante che ci portiamo a casa". 

La petizione chiedeva anche di modificare il progetto del Museo nazionale della Resistenza in modo da salvare alberi ed edificio insieme "e anche questo l'abbiamo ottenuto", sottolinea Strambio. "Su quanti alberi verranno salvati ancora c'è incertezza, sicuramente il glicine e due degli altri cinque alberi, sugli altri tre c'è uno studio in atto a cura dello studio che segue il progetto del museo e si spera di portare a casa almeno altre due piante".

Monguzzi: “Il Comune finalmente modifica il progetto”

Euforico il capogruppo dei Verdi a Milano Carlo Monguzzi che esulta:  "Vittoria! Il Comune finalmente modifica il progetto e salva gli alberi come stiamo chiedendo da tempo noi e tutta la città. Bastava veramente poco! I cittadini andranno al Museo ammirando il glicine e i tigli. W la Resistenza. W la natura! Noi e il buonsenso abbiamo vinto!".

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