Il glicine di piazzale Baiamonti, Sala: “Salvarlo? Pensiamo a non perdere il Museo della Resistenza”

Il sindaco di Milano è abbastanza scettico sulla possibilità di evitare il taglio delle piante

Milano – "Il glicine si può salvare ma se vogliamo perdere l'occasione di avere il Museo Nazionale della Resistenza riflettiamoci, a quel punto sarei perplesso: facciamo antifascismo militante e del fatto che siamo una città Medaglia d'Oro della Resistenza lo consideriamo un fiore all'occhiello. Non possiamo perdere l'occasione del Museo". È netta la risposta del sindaco Beppe Sala a chi gli chiede, a margine dell'inaugurazione dell'edizione 2023 di 'Orticola di Lombardia' ai Giardini Pubblici Montanelli, del destino del glicine e dell'area verde di piazza Baiamonti, destinati a scomparire per far spazio, appunto al Museo Nazionale della Resistenza. “Si deve cercare di fare tutto però siccome ci lavoriamo da parecchio tempo, altre collocazioni non riusciamo a trovarle e mi auguro che qualcuno non venga poi a dire di metteee da un'altra parte il Museo: sarebbe benaltrismo puro". Insomma, il sindaco sembra chiudere all’ipotesi di salvare capra (Museo) e cavoli (piante).

La mozione del Municipio 1

Una posizione che si scontra con la mozione approvata dal Consiglio di Municipio 1, “per la tutela delle alberature presenti sul terreno del futuro Museo della Resistenza" con cui chiede di salvare le alberature di cui si parla tanto in questi giorni, accodandosi così alla richiesta già espressa dal Consiglio Comunale.

Giardini Lea Garofalo, Circolo Ex Combattenti e futuro Museo della Resistenza infatti si trovano nel territorio di competenza del Municipio 1, che da diverso tempo segue da vicino la vicenda. Nella mozione viene citato il parere del Municipio 1 con cui già si era espresso favorevolmente al Museo della Resistenza chiedendo però di salvaguardare le alberature, concetto e richiesta che viene ribadita dal Municipio".

Così un comunicato di Lorenzo Pacini (Pd) che dice: "Come Assessore al Verde di questo Municipio non posso che condividere lo spirito e il contenuto della petizione firmata da migliaia di milanesi". "Crediamo che il Museo della Resistenza sia un progetto importantissimo per il quartiere e la città, ma non possiamo rinunciare alla difesa del verde e degli alberi, ancora di più se inseriti in un contesto di riqualificazione urbana o di cura e adozione del verde pubblico da parte di associazioni di cittadini che dal basso si occupano dello spazio pubblico" conclude Pacini, con riferimento al gruppo Giardini in Transito che si occupa del Giardino Lea Garofalo. "Come Comune e Municipio vogliamo salvare gli alberi, ma non è pensabile fermare la realizzazione del progetto che è già in fase esecutiva, dobbiamo ottenere una variazione minima tale da salvare le alberature". Pacini sottolinea: "La richiesta va fatta al Ministero dei Beni Culturali che è il detentore ed esecutore del progetto e come Municipio faremo di tutto affinchè questa richiesta possa essere accolta dal Ministero".

La raccolta firme 

Intanto oltre 50mila persone hanno già firmato la petizione per salvare gli alberi al margine del Giardino comunitario Montello, intitolato a Leo Garofalo, in piazza Baiamonti, in particolare il grande glicine e i tigli. La rimozione delle piante dovrebbe fare spazio al cantiere dal quale sorgerà la “piramidina” gemella di quella mastodontica sul lato di via Pasubio firmata Herzog&De Meuron, una parte della quale ospiterà il nuovo Museo della Resistenza. In base al progetto, gli alberi al confine tra il piccolo giardino tra via Montello e i Bastioni di Porta Volta – oasi verde autogestita che ha resisto alla trasformazione radicale di tutta la zona avviata un decennio fa – e il nuovo edificio verranno sacrificati. 

L’appello di Giovanni Storti

Anche Giovanni Storti è sceso in campo per salvare il glicine di piazzale Baiamonti
Anche Giovanni Storti è sceso in campo per salvare il glicine di piazzale Baiamonti

Anche Giovanni Storti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, scende in campo per salvare il grande glicine. Il comico milanese ha pubblicato un video sul suo canale Instagram per chiedere al sindaco Beppe Sala e alla Giunta di fermare il taglio della pianta. “Sono state raccolte quasi cinquantamila firme per mantenere questo giardino – dice l’attore nel suo video – Ora si sono inventati una costruzione e vogliono tagliare i due tigli e lasciar cadere questo glicine che ha quasi 80 anni. Perché signor sindaco? Giunta, perché aumentare il cemento? Lasciate la decisione de cittadini e fategli godere quel poco di verde in questa zona”.

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