NICOLA PALMA
Cronaca

Gli affari dei Giorgi tra auto e beauty center

Blitz anti ’ndrangheta della Dia di Torino: le iniziative imprenditoriali di Francesco “Ricciolo“ tra Città Studi, Bollate e Pieve Emanuele

di Nicola Palma

Dal 2003 in avanti, Francesco Giorgi detto "Ricciolo" o "Ciccio di Black" ha sempre dichiarato redditi inferiori a 10mila euro annui, eccezion fatta per il 2012 (10.949 euro) e il 2017 (12.021 euro). Eppure, si ricostruisce nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Torino Edmondo Pio, il trentaseienne calabrese, domiciliato a Ceriano Laghetto, era "costantemente impegnato nell’acquisizione di attività commerciali di diversa natura".

Secondo gli uomini della Dia, che mercoledì hanno smantellato una rete di trafficanti di cocaina sull’asse Italia-Germania che faceva capo proprio al clan di ’ndrangheta dei "Boviciani di San Luca", era proprio Francesco a reinvestire i soldi della droga in attività lecite tra Milano e hinterland. Una tesi non accolta dal giudice, che, pur ravvisando "indubbie “opacità” che sicuramente meritano approfondimenti investigativi", ha respinto la richiesta di arresto per il trentaseienne, ritenendo che non sia stata raggiunta la prova, "in termini gravemente indiziari, che le attività imprenditoriali siano con certezza destinatarie di un reimpiego di denaro" proveniente dai reati commessi dall’associazione a delinquere guidata dai quattro cugini di "Ricciolo" e dal fratello Antonio, tutti finiti in manette. Nel mirino degli inquirenti, è finito ad esempio un centro estetico in zona Città Studi. La trattativa per l’acquisizione dell’attività entra nel vivo nell’estate di due anni fa: Giorgi, un commercialista e una donna con diverse esperienze "nel settore della cosmetica" e un’attività avviata a Lissone. Il 15 luglio viene costituita la società, con un capitale sociale di 500 euro: 300 li mette Giorgi e 100 a testa gli altri due.

La maggioranza è di "Ricciotto", e infatti è lui ad avere "un chiaro ruolo di preponderanza nelle scelte e strategie, lasciando" ai soci rispettivamente "la gestione fiscale della società e le questioni relative all’assunzione del personale" e "la gestione diretta del centro estetico". L’obiettivo dichiarato del trio: incrementare gli incassi mensili, da 15mila a 22mila euro. Nel frattempo, "Ciccio di Black" riceve altre offerte in vari settori. Il 17 settembre, un tale Fabio lo contatta e gli propone di acquistare tre appartamenti in blocco a Bollate, specificando al suo interlocutore "che si tratta di un vero affare poiché il venditore “è impiccato”, intendendo che ha grossi problemi finanziari". Giorgi si mostra molto interessato, anche perché il prezzo è estremamente vantaggioso: 300mila euro a fronte di un valore pari a 450mila euro.

L’idea del trentaseienne, svelata al cugino omonimo nel corso di una telefonata, è quella di comprare per poi rivendere al rialzo; per tutta risposta, l’altro gli propone di farci un bed&breakfast, approfittando della vicinanza al carcere di Bollate. Nell’elenco delle ditte sotto i riflettori c’è pure una srls con sede a Pieve Emanuele che formalmente si occupa di riparazione auto, ma che in realtà, stando a quanto accertato dalla Dia, viene utilizzata per la compravendita di auto usate: ad affiancare Giorgi c’è Salvatore S., con precedenti per stupefacenti, falsificazione di carte di circolazione dei veicoli e frode informatica.