Milano, 29 ottobre 2024 – Colpo grosso degli agenti del Gruppo operativo anticontraffazione della Polizia locale di Milano. Tre giorni di perquisizioni a Milano, Concorezzo e Brugherio si sono concluse col sequestro penale di circa 80mila giocattoli potenzialmente pericolosi, in quanto pur recando la marcatura Ce, risultavano non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalle normative europee. La merce censita ha un valore totale di circa 650mila euro, tra cerchietti decorativi di Halloween, zucche, streghe, maschere, piccoli e grandi pupazzi di peluche, babbi Natale di tutte le dimensioni con movimento a batteria, soldati, elfi, gnomi etc., tutti attinenti al tema di Halloween e del Natale.
Blitz nei depositi
La merce era immagazzinata all'interno di tre depositi estesi su un’area di 23mila metri quadri, utilizzati da due società commerciali amministrate da cittadini cinesi, nati nel 1964 e nel 1968, entrambi denunciati per aver introdotto nel mercato europeo prodotti pericolosi. I giocattoli, privi di numero di serie, di lotto e di ogni altro elemento identificativo, erano etichettati come "decorazioni e addobbi natalizi", un espediente a cui produttori e importatori spesso ricorrono per eludere le rigorose norme europee sulla sicurezza dei giocattoli che prevedono anche test di laboratorio.
L’indagine partita da una vetrina
I giocattoli erano solo apparentemente idonei al gioco per bambini sotto i tre anni ma risultavano in realtà molto fragili. "Tutto parte sempre dalla presenza in strada degli agenti di Polizia locale – ha detto l'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, presentando l'operazione col neo comandante del Corpo, Gianluca Mirabelli –. Con la segnalazione di un cittadino o l'osservazione di una vetrina, vengono quindi avviati specifici e accurati controlli". In prossimità delle feste "aumentiamo i controlli per fronteggiare la grande immissione sul mercato di prodotti pericolosi per la sicurezza delle persone e in particolare dei bambini", ha aggiunto Mirabelli. Nelle prossime settimane sarà avviato l'iter necessario per inserire i prodotti sequestrati, tramite il Ministero della Salute, nel sistema d'allarme europeo “Rapex” affinché la Commissione europea sancisca il divieto di commercializzazione sul territorio degli Stati membri.