ALBERTO OLIVA
Cronaca

Ginrosa, alle origini dell’aperitivo

Da oltre cent’anni la bevanda resiste alle mode. Ora il rilancio

Francesco De Luca da vent'anni tiene alto il nome del locale (NewPress)

Milano, 29 marzo 2018 - Uno dei sapori della tradizione cittadina, amato da tante generazioni di milanesi, nato all’inizio del Novecento come “Mistura Donini”, è un infuso di erbe in soluzione idroalcolica con l’aggiunta di un distillato di bacche di ginepro. Per tutti è noto come Ginrosa, e il suo marchio svetta ancora nel cuore della Galleria San Babila, con le insegne storiche nel tipico design che andava di moda cent’anni fa.

Mantenere una tradizione così prestigiosa e tenere alta perfino la produzione di una bevanda che si fa soltanto qui e che è una bandiera tutta milanese è una vera e propria missione e così la vive da ormai vent’anni Francesco De Luca, che insieme con la moglie Nicoletta, gestisce e apre locali in città da mezzo secolo. Ma questo, il Ginrosa, è un pezzo di cuore per loro, un investimento costoso e faticoso che ha dato loro la gioia di avere salvato un tassello della vecchia Milano, qualcosa che ha a che fare con l’autentica storia del centro, come testimoniano le generazioni di clienti che lo frequentano da sempre e che hanno accolto con sollievo la notizia che non avrebbe chiuso nel 1998. Quello fu l’anno della cessione da parte della famiglia Marangione, che lo aveva gestito dalla fine della seconda guerra mondiale. In tutti quegli anni il ginrosa è stato l’aperitivo preferito di molti intellettuali, politici e gente dello spettacolo. Prima di questa gestione c’era stata la famiglia Donini, autrice della grande rivoluzione che lo ha trasformato in un bar moderno con macchina del caffè e bancone per il servizio veloce, che all’epoca fu una vera novità. Avendo un parente farmacista, i Donini misero a punto la ricetta dell’aperitivo della casa con ben venticinque erbe fra cui molte medicinali, tutte scelte con cura e prodotte artigianalmente. La storia di questa antichissima bottega ci porta, però, nella Milano dell’Ottocento, dove nacque come Bottiglieria del Leone all’indomani dell’Unità d’Italia, quando nella piazza vennero eretti due palazzi in stile veneziano.

Nel 1885 la gestione passò nelle mani della famiglia Canetta che brevettò un famoso aperitivo, il Costumè, a base di fiori d’assenzio distillati, per un gusto molto dolce. Francesco de Luca e la moglie Nicoletta sono orgogliosi di avere fatto rifiorire il locale, inaugurando anche un’enoteca al piano di sotto, costruita in perfetto stile novecentesco, dove è possibile pranzare e cenare con una vastissima selezione di bottiglie e piatti milanesi. Oltre a portare avanti la produzione esclusiva del Ginrosa, hanno anche lanciato un loro personale linea di gin, che sembra avere molto successo fra i cultori della bevanda. Nonostante i problemi legati alla proprietà della Galleria, in bilico tra pubblico e privato, e ai lavori della nuova metropolitana, i gestori sono contenti della loro avventura con un piede nel passato e uno nel futuro, convinti che il senso più alto de loro mestiere risieda nel fatto che «noi guardiamo sempre il bello: qualità, ordine e pulizia».