ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Giardini Montanelli, raffica di scippi: "Ora basta"

I cittadini: degrado e poca sicurezza, serve aiuto

IL DORMITORIO Diversi cittadini segnalano bivacchi ai Giardini Montanelli

Milano, 21 agosto 2018 - Dormitorio a cielo aperto. Tra le siepi si accumulano rifiuti e teli lerci. Topi scorrazzano tra la spazzatura. Benvenuti a Porta Venezia: ai Giardini Montanelli e nelle strade adiacenti la situazione è la stessa da settimane. E in una manciata di giorni i riflettori si sono accesi tre volte su questo luogo. Porta Venezia sulle pagine di cronaca per scippi e per un suicidio.

L’ultimo episodio domenica alle 20.30: furto di una catenina d’oro in viale Vittorio Veneto. Una donna di 58 anni passeggia sul marciapiede quando sente uno strattone: con mossa fulminea un ragazzo le strappa la collanina e scappa. Lei chiede aiuto, arrivano i carabinieri del Nucleo Radiomobile che inseguono il malvivente e lo rintracciano ai Giardini Montanelli. È un marocchino di 17 anni, senza fissa dimora, pregiudicato e nullafacente. Viene denunciato a piede libero per furto con strappo. Addosso ha ancora la catenina, che viene restituita alla proprietaria. Stesso copione pure sabato 11: all’ora di pranzo, una turista svedese di 26 anni passeggia, sempre in viale Vittorio Veneto, quando un ragazzo cerca di scipparla. Lei si difende come può, urla, tiene streta la borsa. Intervengono alcuni passanti, tra cui Alexander Asfaha, 22 anni, nato a Milano da genitori eritrei, che bloccano il malvivente fino all’arrivo dei carabinieri: lo scippatore, gambiano di 19 anni, senza fissa dimora, con precedenti e nullafacente, finisce in manette.

La mattina del 16 agosto, invece, un uomo viene trovato impiccato all’interno del parco: suicida, un nepalese di 36 anni con precedenti per lesioni. I cittadini auspicano maggiori controlli, perché il luogo continua a essere rifugio per senza dimora. Francesco Buscaglione, che lavora in un chiosco della zona, riferisce che «di notte è un dormitorio a cielo aperto. Gira voce che ci sia la prostituzione maschile e che alcuni clienti siano stati rapinati durante le loro “passeggiate” notturne». In più ci sono anche problemi di igiene: «Abbiamo visto enormi topi sebbene in teoria sia stata già programmata la derattizzazione».

A proposito di senza dimora: la notte tra il 7 e l’8 luglio ne avevamo contati 26: difficile distinguere tra «transitanti», migranti che una volta lasciati i centri di accoglienza arrivano a Milano con la speranza di proseguire il viaggio verso Svizzera o Francia, «dublinanti» (rispediti in Italia dopo essere entrati in un altro Paese dell’Ue) o «diniegati», che si sono visti respingere la richiesta di protezione internazionale. Quel che è chiaro, è che la situazione non cambia. Tra degrado e scarsa sicurezza.