NICOLA PALMA
Cronaca

CityLife, riapre la torre Generali dopo il crollo dell’insegna: i dipendenti tornano in ufficio

Milano, a otto giorni dal distacco dell’insegna il grattacielo torna alla normalità. Terminati i lavori di messa in sicurezza, i vigili del fuoco delegati dalla Procura dovranno fare luce sui motivi del crollo in quota

L'insegna piegata; nel tondo, i vigili del fuoco sul tetto della Torre Hadid (Salmoirago)

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Milano, 7 luglio 2025 – CityLife torna alla normalità. A otto giorni dal crollo dell’insegna sul tetto, riapre stamattina la Torre Hadid. I circa duemila dipendenti di Generali, colosso delle assicurazioni proprietario del grattacielo, potranno di nuovo sedersi alle loro scrivanie dopo la settimana trascorsa in smart working.

Ieri sera la società del Leone alato ha fatto sapere di aver completato "tutte le attività di sicurezza dell’edificio e dell’area sottostante”. Dopo la piazza di Tre Torri e lo shopping center, rimasti off limits precauzionalmente per 72 ore, riecco pure lo “Storto” progettato dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid.

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GENERALI-CITY LIFE Tolte transenne in piazza MILANO, 2 LUGLIO 2025, ANSA/DAVIDE CANELLA

“Si stanno intanto predisponendo il progetto per lo smontaggio dell’insegna e il relativo piano di sicurezza – si legge ancora nella nota ufficiale –. Queste attività saranno gestite da Generali Real Estate, secondo le direttive delle autorità e le ordinarie procedure di cantiere”.

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Il maxi collage di pannelli, issato a 192 metri di altezza, si è rumorosamente coricato sulla parte alta dell’edificio alle 6.30 di lunedì scorso, a seguito di un cedimento della ragnatela di tubi e nodi che lo teneva in piedi.

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Le parti danneggiate sono state subito sostituite con tiranti e puntelli, così da scongiurare il pericolo che eventi atmosferici particolarmente impattanti potessero provocare ulteriori spostamenti.

CityLife, i vigili del fuoco in azione dopo che si è inclinata l'insegna Generali sul grattacielo Hadid
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Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti, titolari del fascicolo per crollo colposo (ipotesi di reato legata al potenziale rischio per l’incolumità pubblica), hanno disposto il sequestro del tetto, o meglio “dell’intera area sommitale su cui insistono le strutture reticolari che sostengono entrambe le insegne con scritta “Generali spa”, ricomprendente anche le aree, eventualmente pertinenti ai piani inferiori su cui la struttura crollata risulta attualmente adagiata".

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Ora che sono terminati i lavori di messa di sicurezza, che nella seconda fase si sono basati anche sul lavoro di strutturisti, potranno proseguire gli accertamenti dei vigili del fuoco, delegati dalla Procura a investigare sui motivi del crollo in quota. Accertamenti che prenderanno linfa anche da una consulenza specifica, che verrà affidata a breve a esperti del settore.