Gazzelle, tra amori e disamori sul palco del Forum di Assago: “Che posto magico”

Bruno Pardini, vero nome del cantautore romano, in concerto il 12 e il 13 marzo. Il tour Dentro X Sempre è partito da Padova con una dedica a Giulia Cecchettin

Gazzelle, al secolo Flavio Bruno Pardini

Gazzelle, al secolo Flavio Bruno Pardini

Assago (Milano) – Due giorni fa il “Gazzelle” ha varato il suo Dentro X Sempre Tour a Padova con una dedica obbligata, visto che, fra l’altro, si trattava della Giornata della donna. Quella a Giulia Cecchettin, la ventiduenne di Vigonovo uccisa lo scorso novembre dall’ex fidanzato. Gli amori e i disamori che il cantautore romano racconta il 12 e 13 marzo al Forum di Assago, infatti, possono essere anche complicati e disillusi, ma mai morbosi. "Nelle mie canzoni tento di sdrammatizzare, mi piace far diventare leggeri sentimenti che per me sono anche pesanti" dice lui, all’anagrafe Flavio Bruno Pardini, 34 anni.

"Nella ‘Tutto qui’ che ho portato a Sanremo, ad esempio, parlo d’amore, ma anche di amore per l’amore. Una lettura del testo tra le righe tira fuori un sacco di drammi e di nostalgie: per il passato, per la vita che non ho vissuto e la vita di altri che avrei voluto vivere. Un pezzo, insomma, che ascolti senza piangere, ma, magari, con gli occhi un po’ lucidi”.

L’esperienza in Riviera non è stata accompagnata dalla pubblicazione di un nuovo album, quindi, il repertorio del doppio appuntamento ad Assago è grossomodo lo stesso del concerto allo Stadio Olimpico di Roma dello scorso giugno in bilico tra “Meglio così” e “Punk”, “Sbatti” e “Tutta la vita”, senza tralasciare un’ampia parentesi dedicata all’ultimo album “Dentro”, uscito la scorsa primavera.

“Ogni volta il Forum per me è un colpo al cuore, un posto magico” assicura. “Il primo palazzo dello sport che ho affrontato in vita mia è stato il Forum, anche se nell’ormai lontano marzo del 2019. E poi Milano mi ha dato così tanto fin dal primo incontro da essere entrata prepotentemente nei miei testi e nelle mie canzoni”.

C’è da dire che per un introverso come Flavio-Gazzelle, perennemente nascosto dietro ai suoi occhiali da sole, il Festival ha rappresentato una specie di terapia d’urto. Affrontata per sorprendere. E sorprendersi. “Anche se la prima cosa che ho pensato salendo sul palco dell’Ariston è stata ‘scappo’, oggi posso dirmi molto soddisfatto dell’esperienza” dice col pensiero ad un undicesimo posto niente affatto scontato alla vigilia. “Non avendo alcun tipo di velleità competitiva, non nutrivo grandi aspettative. Sono sceso in Riviera per vivere un’esperienza di vita e allargare il mio pubblico. Penso, infatti, di fare una musica più trasversale e ‘pop’ di quanto non lo sia stata fino ad oggi. E poi mi piace l’idea di essere diventato parte di qualcosa di così legato alla storia del nostro Paese. Fra l’altro quello di Sanremo è un palco affascinante, dove sono passati tanti artisti che stimo e che ho ascoltato tanto: da Vasco Rossi a Rino Gaetano, da Lucio Dalla a Sergio Endrigo e Luigi Tenco”.

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