
In un territorio denominato “Oltregiogo”, che si estende tra il la Liguria e il Monferrato, profuma di mare e di...
In un territorio denominato “Oltregiogo”, che si estende tra il la Liguria e il Monferrato, profuma di mare e di boschi piemontesi ma resta fuori dai percorsi più conosciuti, il Gavi è meta di un turismo elitario e selezionato: giocatori di golf, amanti delle passeggiate, cultori del buon cibo, del buon vino e chi vuole riappropriarsi del tempo “slow” della natura. Un mix di situazioni bucoliche e country-chic incarnato da La Raia: locanda, azienda agricola e fondazione artistica, ci si può fermare a cena e degustare le creazioni firmate da Tommaso Arrigoni (Stella Verde Michelin 2025) e anche restare per la notte in una delle 12 camere, tutte diverse e arredate secondo un’attenta scelta di colori e materiali naturali, tra mobili piemontesi del Seicento, oggetti di design, quadri di famiglia e fiori freschi del giardino.
Nei dintorni è possibile pescare nei torrenti Scrivia, Lemme e Orba, fare escursioni tra i vigneti a piedi, a cavallo e in bicicletta. Gli amanti del trekking resteranno affascinati dal Parco delle Capanne di Marcarolo, con i laghi del Gorzente e della Lavagnina; gli appassionati di storia non rinunceranno ad allontanarsi da Gavi per visitare il sito archeologico di Libarna a Serravalle Scrivia (senza uscire dalla provincia di Alessandria).
Infine, per i turisti gourmand, delle innumerevoli cantine sparse negli undici comuni della denominazione Gavi Docg merita una visita l’azienda Castello di Tassarolo, la cui proprietaria Massimiliana Spinola fino a pochi anni fa faceva ancora la vendemmia a cavallo. I vini della Marchesa si abbinano col tipico salamino di maiale al Gavi Docg da acquistare all’alimentari di fianco alla chiesa di Tassarolo, che osserva l’antica ricetta elaborata negli anni 50 da Mastro Rocco (Ruchein) e si consuma crudo con pepe e limone oppure bollito, al forno e alla griglia, o ancora aggiunto a sughi e ripieni.
C.D.P