Valentino Colia, ucciso a 15 anni da un ubriaco al volante. Il papà: “Non abbiamo avuto giustizia”

Avrebbe compiuto 16 anni l’8 ottobre il ragazzo travolto a Garbagnate da un automobilista ubriaco e senza patente. I genitori organizzano una manifestazione: "Portate pensieri per non dimenticarlo"

Valentino Colia, studente del corso di operatore meccanico di macchine utensili al centro Salesiani di Arese e grande appassionato di basket

Valentino Colia, studente del corso di operatore meccanico di macchine utensili al centro Salesiani di Arese e grande appassionato di basket

“Vogliamo ringraziare gli amici e la comunità di Garbagnate per il sostegno e l’affetto che ci hanno dimostrato in questi mesi, così abbiamo pensato di trascorrere una giornata tutti insieme, per tenere vivo il ricordo di Valentino. Lo faremo l’8 ottobre, in occasione del suo compleanno". Avrebbe compiuto 16 anni l’8 ottobre Valentino Colia, studente del corso di operatore meccanico di macchine utensili al centro Salesiani di Arese e grande appassionato di basket. Ma non sarà così. Perché il 17 luglio è stato travolto e ucciso da un furgone guidato da Bogdan Pasca, 32enne romeno, ubriaco e senza patente, in via Kennedy a Garbagnate Milanese, a poche centinaia di metri da casa.

Per non dimenticare Valentino, papà Raffaele, mamma Emilia e il fratello Nicolò, hanno deciso di organizzare un corteo domenica 8 ottobre che partirà alle 10 da viale Kennedy, proseguirà fino alla palestra di via Varese dove ci sarà una partita di basket. E farà anche una tappa al cimitero. Il primo compleanno di Valentino senza di lui, la famiglia non vuole restare da sola, vuole condividere la giornata con chi gli ha voluto bene.

“Purtroppo non si può tornare indietro alla sera del 17 luglio, ma vogliamo tenere vivo il suo ricordo di nostro figlio e vogliamo giustizia – racconta il papà – sappiamo che l’uomo che ha travolto nostro figlio è ancora in carcere, ma non sappiamo quando ci sarà il processo. Valentino era un bravo ragazzo, amico di tutti, in questi mesi ci hanno raccontato tanti episodi e belle cose su di lui, anche se in casa è ancora difficile parlare di lui non lo vogliamo dimenticare". Forse anche per questo la famiglia di Valentino sul volantino con il quale annuncia il corteo scrive, "se vi fa piacere sentitevi liberi di portare pensieri per Valentino o striscioni commemorativi".

La sera del 17 luglio Valentino era in sella alla bicicletta insieme ad un’amica, stavano attraversando via Kennedy all’altezza delle strisce pedonali, quando su di loro è piombato il furgone guidato dal 32enne romeno. Un impatto atroce. Quando sul posto sono arrivati i soccorritori Valentino era in arresto carciocircolatorio, dopo le prime manovre di rianimazione è stato portato all’ospedale san Gerardo di Monza, ma è deceduto poco dopo.

Mamma Emilia ricorda così quella sera d’estate, "Valentino è rimasto qui a casa fino alle 22.25 con gli amici, erano in garage a fare festa, poi mi ha chiesto se poteva uscire per andare a prendere un gelato. Come si fa a dire di no ad un 15enne? Forse avrei dovuto farlo e lui sarebbe ancora qui con noi – racconta piangendo – un quarto d’ora dopo ho ricevuto la telefonata dal suo cellulare, era l’amica Giorgia che mi diceva dell’incidente. Sono arrabbiata per quello che è successo, lo Stato non è riuscito ad impedire che accadesse l’incidente ma ora chiedo giustizia".

L’amica Ambra che era con lui dopo settimane di terapia intensiva ora sta meglio. Sta facendo riabilitazione. "Non sono ancora pronta per incontrarla, ci sarà il momento giusto anche per questo".  

Mail: roberta.rampini@ilgiorno.net

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