
Frana su via Pila, per un mese almeno. la strada invasa da terra e detriti. rimarrà chiusa
Frana su via Pila, dopo il disastro la parola agli esperti: nella speranza di rapidi ripristini. Per ora, e per un mese almeno da ordinanza, la strada su cui sono precipitati terra e detriti rimane chiusa: "Vanno accertate le cause dello smottamento, bisogna certificare l’assenza di qualsiasi rischio e capire come procedere", così il sindaco Fabio Colombo.
L’area teatro della frana, caduta alle 5 del mattino di mercoledì in concomitanza con un nubifragio e pioggia battente durati diverse ore, è in parte privata: la scarpata rientrerebbe nelle pertinenze della società titolare del Linificio, la sommità in quelle del condominio di via Linificio "in cima" all’area di frana. "Oggi - spiega il sindaco - gli uffici hanno fatto partire le lettere di notifica ai titolari, attendiamo dei riscontri. Sicuramente, e come prima cosa, sarà necessario coinvolgere esperti, geologi, ingegneri e strutturisti, che chiariscano la dinamica della frana e diano le indicazioni sulla messa in sicurezza". L’ipotesi: "Quella che, in un contesto già delicato sul fronte idrogeologico, la forte pioggia abbia “dilavato” la parete, provocando la caduta. Ma devono parlare i tecnici".
Erano stati i residenti del condominio da otto appartamenti che si allunga proprio in cima alla scarpata a chiamare l’altra notte i soccorsi, dopo aver sentito il boato del crollo. La porzione caduta non quella davanti alle case, ma quella a lato, ai margini del parco. Per i residenti spavento e preoccupazione. Ma anche rabbia: un cospicuo taglio di alberi proprio sulla scarpata caduta (che i cassanesi chiamano il "rivone"), durante lo scorso inverno, avrebbe ridotto un argine naturale agli smottamenti. "Per fortuna - così un cittadino - qualcuno è stato lasciato. Altrimenti il disastro sarebbe stato anche peggiore".
In attesa del da farsi, si contano i danni e i disagi. Anche quelli delle due storiche attività del Parco del Dopolavoro, il centro tennis e il gettonatissimo locale "Il Dopo". Per le quali è fondamentale l’utilizzo del grande parcheggio sterrato in fondo a via Pila, inaccessibile da ordinanza.
"Me ne rendo conto - così Colombo - . Un grande disagio per tutti, e soprattutto per il bar, che deve spesso scaricare merci. La speranza è di poter rimuovere i divieti quanto prima. Ma va fatto in sicurezza". In attesa di eventi, la frana, pure transennata, è meta di pellegrinaggio di tanti curiosi. L’area è quella fluviale, molto delicata. Episodi di frana si sono già verificati, interventi di ripristino (uno fra tutti, quello del tratto ancora in sicurezza all’altezza del curvone) sono al palo per battaglie legali sulle, non semplici, competenze territoriali.