Fondazione Milano-Cortina, corruzione e gare truccate: le accuse di “mancata trasparenza” già un anno fa

A giugno 2023 un’inchiesta giornalistica metteva in guardia sul contratto milionario stipulato tra l’ente che si occupa dei Giochi olimpici e la multinazionale Deloitte

Il cantiere a Milano, in via Lorenzini, del Villaggio Olimpico Milano Cortina 2026

Il cantiere a Milano, in via Lorenzini, del Villaggio Olimpico Milano Cortina 2026

Quasi un anno prima dell’inchiesta per sospetta corruzione e turbativa d’asta che ha coinvolto la Fondazione Milano-Cortina 2026, che si occuperà dei prossimi Giochi olimpici invernali, un’inchiesta della testata Altreconomia aveva denunciato la presunta mancanza di trasparenza sull’affidamento dei servizi tecnologici della Fondazione al colosso della consulenza Deloitte, per un totale di 176 milioni.

E sono proprio gli uffici della sede della Fondazione e di Deloitte – nonché di Vetrya – che i militari della Guardia di finanza, coordinati dai pubblici ministeri Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, stanno perquisendo per ottenere documentazione utile all’indagine.

Ottenendo il bilancio 2022 della Fondazione Milano-Cortina 2026 attraverso una procedura di accesso civico, i giornalisti avevano scoperto che lo stesso anno in cui la Fondazione aveva stilato il contratto di 174 milioni di Deloitte aveva chiuso il bilancio con un deficit – cioè un passivo – di 85 milioni di euro.

Un deficit coperto anche da enti locali pronti a farsi carico degli ammanchi, riassume Altreconomie, e quindi “una partita milionaria con in ballo risorse pubbliche e che a maggior ragione richiederebbe chiarezza, trasparenza, accessibilità. Peccato però che la Fondazione Milano-Cortina 2026 abbia negato il contenuto del contratto stipulato direttamente con Deloitte”.