ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Fase 2, Fiera di Sinigaglia: "Il nostro destino rimasto in sospeso"/ VIDEO

In Ripa di Porta Ticinese protesta degli ambulanti: fermi da quasi 3 mesi e senza certezze sul futuro

Momenti della protesta sulle note della musica di Alberto Ilardi

Milano, 31 maggio 2020 -  Quando riaprirà la Fiera di Sinigaglia? Bel mistero. Non lo sanno neppure i novanta ambulanti del più antico mercato delle pulci della città (risale all’Ottocento) che ieri mattina, dopo quasi tre mesi di stop, hanno inscenato una protesta "distanziata" in Ripa di Porta Ticinese. Proprio dove esponevano le loro bancarelle di vinili, libri, abbigliamento militare e usato, artigianato, bigiotteria. Il regno del vintage ma non solo.

L’ultima volta per il mercato è stato il 7 marzo anche se l’appuntamento era già saltato il 29 febbraio. "Vogliamo al più presto un incontro in Comune. Noi ci auguriamo che il prossimo sabato, il 6 giugno, sia di lavoro. Siamo pronti ad adottare tutte le misure di distanziamento e igienizzazione per garantire lo svolgimento in sicurezza" spiega Luigi Di Frenna, presidente dell’associazione di questa fiera, mobilitatosi "dopo aver cercato inutilmente di fissare un appuntamento con gli uffici comunali".

«Perché noi no?" è la domanda che compare su un gigantesco striscione. Il riferimento è al fatto che sia stata concessa la riapertura a tutti i 94 mercati settimanali scoperti dal 25 maggio ma non a questo. Dopo il lockdown, il mercato è fermo per un provvedimento del Comune del 27 maggio che prevede la sua sospensione "a causa del divieto di vendita di merce usata". "Mi piacerebbe sapere quali sono le evidenze scientifiche che stabiliscono che i beni usati siano fonte di contagio del virus" commenta stizzito Di Frenna. La questione è la possibilità o meno di far esistere il collezionismo nel mondo post-Covid. "Vendo dischi che non vengono ristampati da decenni. Sono titoli che nuovi sul mercato semplicemente non esistono" spiega Di Frenna che è anche titolare della bancarella della “Clinica del Vinile”. Lo stesso ragionamento sulle chicche di seconda mano lo fa anche il libraio Roberto Brennich o il musicista Alberto Ilardi che riporta in vita vecchie chitarre. Per nulla entusiasta di darsi alle avventure digitali: "La vetrina online non m’interessa. Forse avrò la testa nel passato, come del passato sono gli oggetti che vendo. O forse su un sito l’atmosfera non c’è".

Peraltro a Sinigaglia c’è chi l’usato neanche lo tratta e si sente un po’ ingiustamente colpito dalla decisione dell’amministrazione. Come Angelo Forlani, il più anziano sulla "pista" con le sue 83 primavere che, con il genero Giampiero Avan, ha un banchetto di bigiotteria e incensi. Ha vissuto in prima linea tutta la tormentata "peregrinazione" del mercatino che è in Ripa di Porta Ticinese dal 2014 dopo essersi spostato da via Catalafimi alla Darsena, dallo Scalo di Porta Genova all’Alzaia Naviglio Grande: "Ma una batosta così non l’avevamo mai ricevuta". E fra chi vende merceologia nuova c’è anche Clara Fontana, 62enne artigiana specializzata in tappezzeria, che aveva speso la bellezza di 18mila euro per dotarsi di un furgone Euro 5 a prova di Area B: "Da poco ho la bancarella qui. Prima avevo un negozio ma ho dovuto rinunciarvi per l’affitto. Il mercato funzionava benissimo come vetrina. Speriamo non sia una sospensione a tempo indeterminato" dice Fontana, ed è desiderio di tutti i suoi colleghi della Fiera.