Milano – “È un mondo bello, che favorisce il mettersi in gioco”. Marta è una studentessa di ingegneria alla triennale. Mostra il drone ad ala fissa radiocomandato che ha realizzato con i suoi colleghi dell’università, con i quali ha creato un’associazione di aeronautica.
Al Politecnico di Milano, al campus Bovisa, va in scena il Festival Internazionale dell’Ingegneria. Conferenze, lezioni, talk, laboratori per bambini. Il mondo della tecnica che si espone per appassionare e coinvolgere tutte e tutti, ad ogni età. “Cerchiamo di spiegare all’intera comunità come avvengono le ricerche qui all’università. Noi, ad esempio, ci occupiamo di sostenibilità dell’ambiente spaziale e di controllare le orbite dei detriti spaziali. Pensiamo a come gestire il traffico dello Spazio”, spiega Camilla Colombo, professoressa di scienze e tecnologie aerospaziale.
I più piccoli guardano ammirati le magie della chimica, imbastiscono traiettorie con barche a vela di cartone, entrano nella galleria del vento. Una mamma: “Abbiamo fatto un laboratorio di chimica, magnetismo, ingegneria aerospaziale, con una caccia al tesoro”. Gli adulti sono ammirati dalle auto a guida autonoma: “Vedete due esempi di veicoli completamente allestiti per la guida autonoma su strada. L’intelligenza artificiale usata in questi veicoli ci serve per decodificare l’ambiente e le situazioni complicate che troviamo mentre facciamo le sperimentazioni”, spiega Alberto Lucchini, ricercatore del Politecnico di Milano. Un papà: “Anche io sono ingegnere e mi piacerebbe tanto se nei miei figli nascesse la stessa passione".