
Domenica l’esposizione dei mezzi del passato e del presente e delle uniforme di ieri e di oggi, come quella del Radiomobile completa di taser esposta nella vetrina di un negozio del centro. Ieri mattina le celebrazioni ufficiali: prima la deposizione di una corona di alloro al monumento "Al Carabiniere" in piazza Diaz da parte del comandante interregionale Gino Micale e del comandante della Legione Lombardia Andrea Taurelli Salimbeni; poi la cerimonia militare all’Arco della Pace, alla quale hanno partecipato anche il prefetto Renato Saccone, il sindaco Giuseppe Sala e tutte le autorità cittadine. Così l’Arma ha festeggiato anche a Milano i suoi 208 anni di storia, tornando alla versione aperta alla città dopo la pausa forzata causa Covid. Il generale di Corpo d’armata Micale ha letto il messaggio del Capo dello Stato Sergio Mattarella, per poi incentrare il suo discorso su una parola evocata proprio dal luogo scelto per l’occasione e di cui si sente tanto il bisogno in questi tempi: "Pace, un termine che abbiamo imparato a non considerare scontato, ora che il nostro lessico quotidiano include purtroppo parole come guerra e nemico che sembravano così distanti, nello spazio e nel tempo".
Poi il comandante della Pastrengo ha dedicato un pensiero particolare all’illustre predecessore, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato il 3 settembre di 40 anni fa a Palermo da un commando di Cosa Nostra con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo, e riservato un passaggio significativo alla comunità milanese, "che da sempre si distingue in tutto il mondo per brillantezza, per rara capacità innovativa e per una straordinaria propensione a creare valore". Infine, Micale si è soffermato sulla "militarità" dell’Arma dei carabinieri, cifra distintiva che, "unita alle funzioni di polizia a competenza generale, ci rende tipici".
La parte finale della cerimonia è stata dedicata, come sempre capita in queste occasioni, alla consegna delle ricompense "per meriti particolari" ai carabinieri che si sono particolarmente distinti nel 2021 "nella loro attività quotidiana" e dei premi riservati ad alcuni comandanti di stazione, "in riconoscimento della dedizione e della professionalità offerta al comando dei rispettivi reparti".