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Caso Pandoro, pronta la memoria difensiva: così Chiara Ferragni proverà a cancellare l’accusa di truffa aggravata

Domani, martedì 26 novembre, arriverà sul tavolo dei pm di Milano il documento redatto dai legali dell’imprenditrice digitale

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Milano – Sarà un giorno tra i più decisivi, quello di domani martedì 26 novembre, per la vicenda legale che vede coinvolta Chiara Ferragni. Proprio domani, infatti, arriverà sul tavolo dei pm di Milano la memoria difensiva, redatta dai suoi legali, con cui l’imprenditrice digitale punta a cancellare l'accusa di truffa aggravata per i casi del pandoro "Pink Christmas" e delle uova di cioccolato di Pasqua "Dolci Preziosi".

In queste ore, infatti, i legali della influencer, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno lavorato al deposito dell'atto difensivo, preparato in queste settimane e che potrà essere valutato da domani dai pm. La difesa, in sostanza, punta a ottenere dalla Procura una richiesta di archiviazione delle accuse, sostenendo che Ferragni non ha commesso alcuna truffa, ha già chiuso il fronte amministrativo di quelle vicende e ha effettuato versamenti, nel frattempo, all'ospedale Regina Margherita di Torino e all'associazione "Bambini delle fate".

I difensori hanno sempre ribadito che "questa vicenda non ha alcuna rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti" davanti all'Autorità garante della concorrenza e del mercato. In più, nella memoria molto articolata della difesa, da quanto si è saputo, si contesta anche la procedibilità della presunta truffa in assenza delle querele di singoli consumatori (non basta il Codacons come parte offesa). I pm, infatti, hanno proceduto d'ufficio contestando l'aggravante della minorata difesa dei consumatori in quanto la presunta truffa sarebbe stata commessa su piattaforme on line. Spetterà all'aggiunto Eugenio Fusco e al pm Cristian Barilli, che hanno coordinato le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, chiuse ad ottobre, decidere se disporre, entro fine anno, la citazione diretta a giudizio per Ferragni, per il suo ex collaboratore Fabio Damato, per Alessandra Balocco, amministratore delegato dell'azienda piemontese, e per Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Anche dagli altri indagati sono attese memorie difensive.