Chiara Ferragni, cambio al vertice: Fabio Maria Damato fuori dalle società

A sei mesi dalla maxi multa dell’antitrust che ha dato via alla valanga dello scandalo pandoro, il Direttore Generale delle società Fenice e TBS Crew “cesserà la funzione”. Lui replica sui social: mi sono dimesso

Fabio Maria Damato e Chiara Ferragni al Festival di Venezia 2023

Fabio Maria Damato e Chiara Ferragni al Festival di Venezia 2023

Milano, 13 giugno 2024 – A quasi sei mesi esatti dalla maxi multa dell’antitrust per il caso del pandoro rosa (era il 15 dicembre 2023), dopo che la valanga dello scandalo ha travolto azienda e famiglia di Chiara Ferragni, arriva una svolta nelle società dell’imprenditrice digitale. Fabio Maria Damato lascia il gruppo. Le società Fenice e TBS Crew, infatti, comunicano in una nota che dal 16 giugno il manager “cesserà dalla funzione di Direttore Generale e consigliere di entrambe le aziende per perseguire altre opportunità professionali”. E ancora: “Il cambiamento - prosegue la nota - fa parte di un percorso di rinnovamento aziendale”.

Indagato per truffa 

Non è propriamente una sorpresa. Damato, anche lui indagato per concorso in truffa aggravata, fin da subito è finito del mirino insieme alla Ceo delle aziende. Lei d’altra parte lo definiva “il suo braccio destro e sinistro” e non muoveva un passo senza di lui. Il quale, come ha ricostruito Selvaggia Lucarelli nel suo fortunatissimo libro “Il vaso di Pandoro” (Paper First), era il vero boss, prendeva le decisioni, gestiva i dipendenti. Insomma, a lui Ferragni aveva delegato la gestione operativa delle sue aziende. 

Il caso Balocco

Subito dopo lo scoppio del pandoro gate il suo nome era emerso, insieme a quello di Chiara Ferragni, tra i responsabili di una comunicazione quanto meno ambigua in merito alla beneficenza legata al pandoro Balocco brandizzato Ferragni. Di più, Fedez era stato molto esplicito, durante l’intervista a Belve con Francesca Fagnani, nell’indicare Damato come “colpevole”: “Si poteva gestire tutto meglio. Ma di una cosa sono sicuro: non c'è cattiva fede, a me dispiace che Chiara abbia deciso di prendersi tutte le responsabilità quando, secondo me, doveva e poteva spiegare che le responsabilità, se ci sono, non sono solo sue”. “Cioè dei suoi manager?”, la domanda di Fagnani. “Esattamente, è uno solo”. Cioè, Fabio Maria Damato.

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La replica di Damato

Dopo l’uscita della notizia, lo stesso Damato ha commentato con una serie di stories su Instagram: “Domani sarà il mio ultimo giorno da General manager di TBS Crew e Chiara Ferragni brand e per questo voglio ringraziare tutti i professionisti che con la loro esperienza e umanità hanno voluto affiancarmi in questa avventura. Oltre, ovviamente, a Chiara Ferragni che più di sette anni fa mi ha chiamato per supportarla nell’evoluzione del suo progetto di business credendo nella mia visione”.

Dopo i ringraziamenti, la spiegazione: “Lo scorso febbraio, dopo attente e inevitabili riflessioni, ho deciso di dare le dimissioni (quindi no, non sono stato licenziato) dalle aziende con cui ho condiviso un percorso professionale incredibile e per le quali ho dato tutto me stesso in termini di assoluta dedizione, idee, cuore e testa, sempre onorando i valori di onestà e correttezza che mi contraddistinguono. A dimostrazione di questo ho accolto fino alla fine le necessità delle società che mi hanno chiesto di restare fino a giugno, nonostante le operazioni di comunicazione poste in essere dal 17 dicembre 2023 in avanti non hanno visto il mio coinvolgimento”. 

La carriera

Originario di Barletta, Damato ha studiato Economia aziendale all’Università Bocconi di Milano. Quando ha conosciuto Chiara Ferragni, non era comunque a digiuno di moda: lavorava come giornalista fashion. Grazie a Riccardo Pozzoli, ex fidanzato di Ferragni, era entrato in TBS Crew nel 2017 e in pochissimo tempo aveva scalato tutte le posizioni arrivando ad avere la piena fiducia di Chiara e di tutta la sua famiglia. Tutta, tranne Fedez.

In ogni caso in poco tempo, con un energico cambio di strategia, aveva aperto alle collaborazioni e alle sponsorizzazioni dell’influencer per altri. “Insieme abbiamo deciso di fare rumore, abbiamo messo alla porta chi non credeva in noi”, ha raccontato Damato.

I movimenti nelle aziende

Nei giorni scorsi mamma Marina Di Guardo aveva ricevuto deleghe piene per Sisterhood, la holding al vertice dell’impero dell’influencer milanese, senza però competenze specifiche. In più è previsto l’arrivo di un top manager con esperienze in Fenice srl, la società che possiede il brand Chiara Ferragni, ed è depositaria delle licenze: Alessandro Marina che era già stato cinque anni fa nelle società.