ANNA MARIA LAZZARI
Cronaca

Fedez moltiplica i donatori: piccolo esercito di volontari del sangue under 30 risponde all’appello del rapper

Milano, in piazza Duomo l’evento con il testimonial d’eccezione Oltre a 22 nuovi donatori, altri 50 in lista: "Gesto semplice, che fa bene"

Fedez in piazza Duomo con i donatori di sangue

Fedez in piazza Duomo con i donatori di sangue

Miracoli (e polemiche) di Fedez. Tutti i venti slot disponibili ieri, dalle 8.30 alle 12.30, per un prelievo all’autoemoteca dell’Avis parcheggiata in piazza Duomo, a Milano, per la manifestazione promossa da Fondazione Fedez e Civis, sono andati esauriti. "A dire la verità siamo andati in “overbooking”, alla fine i donatori di sangue sono stati 22. Tutti under 30, con leggerissima prevalenza del genere femminile, giudicati idonei dopo aver eseguito degli esami nei giorni scorsi. Un’altra cinquantina di giovani ha lasciato i suoi riferimenti, quale aspirante donatore, e parlo solo di quelli che si sono rivolti allo stand dell’Avis. Fedez ha colpito nel segno col suo messaggio", commenta soddisfatto Sergio Casartelli, direttore generale di Avis Milano, che riassume i "risultati straordinari" dell’evento “Dona il sangue, salva la vita” voluto dal rapper, assieme a Civis (coordinamento che riunisce Avis, Croce Rossa Italiana, Fidas e Fratres).

La maggior parte dei donatori ha generalmente fra i 35 e i 55 anni. "Trovare sangue “fresco” è sempre un’impresa", dice Casartelli. Ma non per Fedez che ha chiamato a raccolta il “suo” popolo (da 15 milioni di follower su Instagram): "Donare il sangue è molto utile. Faccio “mea culpa” di esserci arrivato tardi: ho dovuto prima vivere sulla mia pelle quanto fosse importante avere in reparto delle sacche di sangue a disposizione. Senza donatori non sarei qui oggi. È un gesto semplice che fa del bene anche a se stessi, perché si fanno esami del sangue, ma soprattutto aiuta a salvare delle vite" ha rimarcato una delle due metà dei Ferragnez che nei mesi scorsi aveva deciso di lanciare un appello mosso anche dalla sua esperienza personale: a fine settembre infatti era finito al Fatebenefratelli per un’emorragia interna provocata da ulcere intestinali, facendo ricorso ad alcune trasfusioni.

Quello di Fedez è stato "un messaggio importante di sensibilità, aiutando i giovani a fare parte di un disegno comune di condivisione", l’elogio del presidente nazionale dell’Avis, Gianpietro Briola. Sull’importanza di donare il sangue si sono soffermati poi gli assessori comunali al Welfare Lamberto Bertolé ("salva davvero delle vite"), alla Cultura, Tommaso Sacchi ("un tema che riguarda tutti"), l’assessore regionale alla Famiglia, Elena Lucchini ("gesto di grande umanità") e quello alla Protezione civile, Romano La Russa ("opera meritoria ed eroica in qualche caso").

edificanti che però non hanno impedito che ci fossero scintille fra Fedez e La Russa che - a detta del cantante - non sarebbe stato invitato alla giornata. "L’evento è stato organizzato col Comune", ha precisato il rapper. "Sono stato invitato dai donatori del sangue. Degli altri non mi può interessare minimamente, soprattutto quando si tratta di omuncoli", la risposta piccata dell’assessore. Qualcuno fra i cronisti ha fatto notare a La Russa che Fedez si è allontanato proprio mentre lui stava per prendere parola. "Non l’ho visto, se ha detto “non è un caso” conferma il fatto che è un piccolo uomo". "Vieni a fare il comizio ad un evento benefico a cui non hai lavorato un minuto, giusto per fare 10 minuti di propaganda. Ha ragione La Russa, sono piccolo di fronte a questi grandi politicanti", la replica al vetriolo di Mr Ferragni sui social.