Roma - Il giudice dell'udienza preliminare di Roma ha prosciolto il rapper Fedez dall'accusa di calunnia nei confronti del Codacons. I fatti da cui originano le accuse risalgono al 17 aprile del 2020, quando il cantante e imprenditore milanese aveva presentato una denuncia ai carabinieri per chiedere che venisse fatta luce su un banner pubblicitario del Codacons che lui riteneva ingannevole.
Le accuse nei confronti dell'associazione sono state successivamente archiviate: il giudice aveva ritenuto che il Codacons avesse agito del tutto correttamente e che non vi fosse "alcuna pubblicità ingannevole, rilevando che nei banner si faceva esplicito riferimento a supporto del Codacons per la battaglia dei cittadini sul Coronavirus, rilevando, appunto, che tale è l'oggetto e la destinazione dell'associazione".
Dopo la chiusura di quel filone era scattata la risposta: l'associazione dei consumatori aveva contro-denunciato il rapper, finito di fronte al gup con l'accusa di calunnia. Lo stesso, sentito dal giudice, aveva spiegato che da parte sua non c'erano intenti calunniatori. A Maggio la procura aveva chiesto il non luogo a procedere. Adesso – con il proscioglimento di Fedez – la questione è finita davvero.