
Le vittime venivano abusate durante una finta visita mediche (foto di repertorio)
MILANO, 10 MAG - Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Mattia Fiorentini il falso ginecologo 71enne - in realtà radiologo in pensione - e il produttore cinematografico finiti ai domiciliari per violenza sessuale di gruppo per aver commesso abusi su almeno sei ragazze.
I due – Antonio Cirla, 71 anni e Alessandro Marco Possati, 42, che nella messinscena recitava la parte del “cameraman” – sono accusati di aver adescato 135 giovani fingendo di ingaggiarle come attrici per un video promozionale di una clinica inesistente, restano quindi ai domiciliari.

L’inganno
A quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo coordinate dal pm Antonio Pansa, il medico e il rampollo 42enne agivano “in maniera seriale, da anni, per adescare ragazze e indurle a girare, a loro insaputa, video di carattere pornografico”. Ragazze “adescate con l’inganno”, anche perché “i due uomini si palesavano nelle email di invito con generalità femminili” e dicevano che nella clinica sarebbero state presenti dottoresse.
Una delle vittime
Una delle ragazze ha raccontato di essere rimasta “impietrita”, di essersi sentita “inerme” quando si è trovata da sola nella stanza con i due uomini, che le hanno chiesto di spogliarsi e di sottoporsi a una visita ginecologica filmata con una telecamera.
“Non sono riuscita a muovermi perché ero sotto choc – ha riferito – avevo paura, temevo che quelle persone potessero farmi del male”. Subito dopo essere uscita dallo studio in via Francesco Sforza, nel cuore di Milano, affittato con falsi nomi da Cirla e Possati è subentrato il terrore che potessero “diffondere quei video” realizzati senza alcuna autorizzazione.
Il trauma degli abusi subiti ha provocato insonnia, crisi di pianto e “attacchi di panico”, che l’hanno portata a rivolgersi a un’associazione che si occupa di donne vittime di violenze e a uno psichiatra.