Nicola Palma
Cronaca

Milano, false dichiarazioni di ospitalità per richiedenti asilo: sequestrati 15 immobili e 5 terreni a una coppia

Negli ultimi anni, il 37enne aveva dichiarato al Fisco poco più di 152mila euro, con una media di poco inferiore ai 13mila euro all'anno, ben al di sotto della soglia di povertà fissata dall'Istat

Milano, 23 maggio 2024 – Negli ultimi dodici anni, il trentasettenne egiziano Mohamed Taher Ahmed Elgamal ha dichiarato al Fisco poco più di 152mila euro, con una media di poco inferiore ai 13mila euro all'anno. Ovvero 1.057 euro al mese, ben al di sotto della soglia di povertà fissata dall'Istat a 1.684 euro al mese per una famiglia di cinque persone come la sua.

Trascurabile il reddito della moglie ventottenne Abdelaal Reda Neama Ali, che ha dichiarato 800 euro solo nel 2020. Domanda: come ha fatto la coppia a comprare tra il 25 luglio 2018 e il 30 gennaio 2023 undici abitazioni e un box a Pioltello e altri tre appartamenti in provincia di Sondrio, spendendo 474mila euro? La risposta è arrivata nel dicembre scorso, quando gli investigatori della Squadra mobile hanno arrestato lui e affibbiato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a lei a valle di un'indagine su un lucroso giro di finte dichiarazioni di ospitalità per cittadini stranieri.

L'operazione della polizia a Milano (Frame video)
L'operazione della polizia a Milano (Frame video)

Il maxi sequestro

Da quell'indagine coordinata dal pm Francesca Crupi nasce il sequestro propedeutico alla confisca eseguito giovedì mattina: tutti i beni riconducibili a Elgamal per un valore di circa un milione e mezzo sono finiti sotto sigilli, sulla base del provvedimento emesso dalla sezione autonoma Misure di prevenzione del Tribunale e disciplinato dal Codice Antimafia. Si tratta di quindici immobili e cinque terreni (compreso un vigneto) tra l'hinterland milanese e la provincia di Sondrio. Il trentasettenne è attualmente detenuto nella casa circondariale di Piacenza.

Sequestri della polizia (Frame video dell'operazione)
Sequestri della polizia (Frame video dell'operazione)

L'indagine

L’attività che ha portato alla complessa ricostruzione del patrimonio economico della coppia di egiziani è partita dai primi controlli degli agenti della Divisione Anticrimine di via Fatebenefratelli, che negli anni scorsi hanno acceso i fari sull'anomala presentazione di numerose richieste di ospitalità effettuate dal trentasettenne a favore di suoi connazionali. Quello spunto, sviluppato dai colleghi dell'Ufficio immigrazione, ha poi portato all'inchiesta degli specialisti della Squadra mobile, che hanno indagato Elgamal per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio, unitamente ad altri sette stranieri "che, avendo fonti di reddito assai esigue, hanno trovato nella commissione di tali attività illecite la principale fonte di sostentamento".

Come funzionava il meccanismo

In sostanza, la coppia di egiziani si faceva pagare per presentare le dichiarazioni di ospitalità per conto terzi. Nel periodo compreso tra il 30 giugno 2020 e l’8 agosto 2023, il gruppo ha presentato presso il Comune di Pioltello 60 dichiarazioni di ospitalità e 7 iscrizioni anagrafiche di residenza fittizie a favore di altrettanti cittadini extracomunitari, ricavando una cifra superiore a 100mila euro.

Il tariffario

Le indagini hanno ricostruito che un richiedente asilo pagava 700-800 euro per una dichiarazione di ospitalità nel Comune dell'hinterland; la cifra scendeva a 600 euro se la stessa istanza veniva presentata nei Comuni di Tresivio o Teglio. Un'iscrizione anagrafica di residenza valeva invece mille euro.