Corona condannato a un anno, legali pronti con l'istanza di scarcerazione

Il pm ne aveva chiesti 5, ma è stato assolto per due reati. Ora è da valutare la possibilità di una misura alternativa al carcere

Fabrizio Corona esulta in tribunale dopo la sentenza

Fabrizio Corona esulta in tribunale dopo la sentenza

Milano, 13 giugno 2017 - Lunedì è arrivata la condanna "light" , pari a un anno di carcere contro i 5 chiesti per Fabrizio Corona dal pm, ma lui punta a ottenere la scarcerazione. L'avvocato Antonella Calcaterra, uno dei legali che lo assiste, è già al lavoro sulla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali. L'istanza, come ha spiegato l'avvocato Ivano Chiesa, verrà presentata al Tribunale di Sorveglianza "nei prossimi giorni", dunque senza aspettare il deposito della motivazioni della sentenza atteso nel giro di 90 giorni.

La condanna inflitta all'ex fotografo dei vip dai giudici della prima sezione del Tribunale di Milano non ha nulla a che vedere con i 2,6 milioni nascosti tra il controsoffitto dell'appartamento della sua collaboratrice Francesca Persi (condannata a 6 mesi di carcere con sospensione condizionale della pena per la stessa ipotesi di reato) e due cassette di sicurezza di una banca austriaca. Riguarda invece un reato tributario (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte) per il mancato pagamento di una cartella esattoriale da 123 mila euro ricevuta all'inizio del 2016 (ma relativa all'anno di imposta 2012) dalla sua società "La Fenice". Una cartella esattoriale che "Fabrizio ha già pagato diversi mesi fa", ha messo ancora in chiaro il legale che ha parlato di "piccolo problema fiscale già risolto". L'illecito tributario che ha portato alla condanna di Corona risale ai primi mesi del 2016, periodo in cui l'ex fotografo era in affidamento in prova sul territorio, misura alternativa al carcere che gli venne poi revocata dopo l'arresto scattato a ottobre scorso. Ma secondo l'avvocato Chiesa, questo aspetto non influenzerà la decisione del Tribunale di Sorveglianza "che si limita a una valutare se l'imputato meriti o meno" il beneficio della misura alternativa al carcere.

Poi, ha aggiunto, "il problema fiscale non esiste più, perché Corona i 123mila euro di quella cartella li ha già pagati al Fisco nei mesi scorsi". Per il 21 giugno, intanto, è fissata un'udienza in Cassazione sulla continuazione tra i reati di condanne già definitive che impatterà sul cumulo pene, mentre il 4 luglio ci sarà un'udienza a Milano davanti alla Sezione misure di prevenzione che dovrà decidere sulla confisca o meno dei soldi sequestrati e della sua casa.

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