Corona se la cava solo con un anno. Show in tribunale: "Giustizia è fatta" / FOTO

Il pm ne aveva chiesti 5. Lui batte i pugni sul tavolo e bacia la fidanzata

Fabrizio Corona esulta in tribunale dopo la sentenza

Fabrizio Corona esulta in tribunale dopo la sentenza

Milano, 13 giugno 2017 - È una dolce condanna quella che i giudici infliggono all’ex agente dei vip, Fabrizio Corona. E lui, infatti, festeggia come un goleador sotto la curva dei tifosi che applaudono in aula. «Giustizia è fatta», urla Corona battendo i pugni sul tavolo e abbracciando uno dei suoi avvocati, Ivano Chiesa («Grazie avvo, ti voglio bene per sempre»). Intorno, una bolgia. Applausi degli amici di Corona redarguiti dal presidente Guido Salvini («questa è un’aula di giustizia»), mamma Gabriella in lacrime e bacio alla fidanzata Silvia Provvedi («unica e speciale», un «amore vero» l’aveva definita poco prima) con tanto di show a beneficio di fotografi e tv ammessi solo ieri per la lettura del dispositivo.

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Cinque di carcere aveva chiesto la pubblica accusa: uno solo ha stabilito il tribunale. Cade l’imputazione più grave, quella di aver fittiziamente intestato i suoi beni (quasi 3 milioni in contanti) ad altri, cioè alla sua collaboratrice storica Francesca Persi che li aveva nascosti nel controsoffitto di casa. Per il tribunale (con Salvini, a latere Chiara Nobili e Andrea Ghinetti) Persi è stata «mera custode» di quei soldi non suoi. Nessuna intestazione fittizia.

E questa era l’accusa che ad ottobre riportò in cella Corona, che all’epoca si trovava in affidamento al servizio sociale. Cade anche un’altra imputazione: quella di non aver comunicato ai giudici di possedere tutto quel denaro pur trovandosi sottoposto alla misura di prevenzione della «sorveglianza speciale». Ma questo reato, osserva il Collegio, non ha precedenti in giurisprudenza. E poi Corona i soldi in nero li aveva accumulati in gran parte prima di essere un «sorvegliato speciale». Cosa resta? Resta la condanna ad un anno per il reato minore: aver svuotato un conto corrente sul quale il Fisco avrebbe potuto rivalersi per una cartella esattoriale mai saldata.

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E in futuro Corona finirà indagato, è scontato, per aver presentato negli anni passati dichiarazioni dei redditi infedeli, come è emerso con certezza dal processo. Resta anche, per il momento, il carcere. La misura cautelare che aveva portato Corona dietro le sbarre è stata revocata. Però, all’epoca, il tribunale di Sorveglianza aveva a sua volta revocato l’affidamento in prova al servizio sociale. Sicuro che i suoi avvocati presenteranno al più presto un’istanza perché si ritorni alla situazione precedente. «Sono felice, felicissimo», spiega come ce ne fosse bisogno l’avvocato Chiesa che Corona ha abbracciato a lungo dopo il verdetto. «E mi ha dato anche tante botte», scherza il legale. Felice anche la madre di Corona, Gabriella: «Mio figlio ha potuto dimostrare che certe cose non le fa, non è un criminale, io soffro da dieci anni e c’è un ragazzo che aspetta suo padre». 

 

 

 

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