Processo Corona, legale: "Trattato come Riina e blitz da Apocalypse Now"

L'avvocato ha usato toni molto polemici contro la Procura, ma ha chiesto "scusa" per i toni polemici dell'ultima udienza

Fabrizio Corona

Fabrizio Corona

Milano, 8 giugno 2017- Nella scorsa udeinza, il gipha chiesto di condannare a 5 anni Fabrizio Corona, imputato per intestazione fittizia di beni, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e violazione delle norme patrimoniali sulle misure di prevenzione per quei 2,6 milioni di euro trovati in parte in Austria e in parte in un controsoffitto. Chieste anche una multa di 14mila euro e la confisca del denaro sequestrato. Per il pm, inoltre, Corona va indagato anche per un altro reato: appropriazione indebita, in relazione al denaro che Corona avrebbe sottratto alla società Atena.  

Oggi, invece, in aula,  l'avvocato Ivano Chiesa, legale dell'ex fotografo dei vip, ha chiesto di assolvere il suo assistito. Lo ha fatto usando parole decise e dure:"Fabrizio Corona lo scorso ottobre è stato nuovamente arrestato davanti al figlio 14enne, manco fosse Totò Riina, trattato come un mafioso senza esserlo con una perquisizione della Dda alla Apocalypse Now e il tutto per un problema fiscale, per un processo basato sul niente e perché i moralisti non ti perdonano nulla se ti ritengono l'incarnazione del male e ti vogliono eliminare".  Se "lo condannate a 5 anni", ha spiegato il legale riferendosi alla richiesta del pm in un passaggio del suo intervento, a tratti anche molto spettacolare, "lo state condannando in pratica a 13 anni di carcere e non possiamo permettere che suo figlio lo aspetti ancora, si mettono in galera per 13 anni non i Corona, ma i criminali".

Tredici anni è il numero di anni che spetterebbero a Corona, secondo i calcoli del legale, qualora il suo assistito venisse condannato a 5 anni considerando la possibilita' che la Cassazione non riconosca la continuazione dei reati nell'udienza fissata a giugno. L'avvocato Chiesa ha usato toni molto polemici verso la Procura, colpevole, a suo dire, di non avere indagato a fondo sulla bomba esplosa davanti all'abitazione del suo assistito l'estate scorsa. "Lo avete intercettato e cosa avete fatto? Avete sentito un uomo che aveva una moltitudine di contatti telefonici e nessun contatto con la criminalità organizzata. E allora, siccome non ci sono questi contatti con la criminalita', viene arrestato.

Ieri il pm ha detto che se Corona fosse stato zitto e non avesse detto che i soldi trovati dalla Persi erano suoi non sarebbe stato arrestato. E allora, cosa devo dedurre? Che era meglio non dire la verità. La prossima volta stiamo zitti e scappiamo alle Cayman". E ancora: "Ti interessa di più sapere la provenienza dei soldi o mettere a rischio la mia pelle? Ma io i soldi te li do', mentre la pelle è una sola. Ieri la dottoressa Dolci ha detto 'tanto rumore per nulla', ma chi l'ha fatto quel rumore?' Loro, tirando in ballo la mafia e tutto il resto". Chiesa ha anche chiesto "scusa" ai giudici per il comportamento di ieri del suo assistito che e' stato cacciato dall'aula per intemperanze. "Lui e' fatto cosi', ha un carattere reattivo", lo ha giustificato Chiesa a cui Corona ha stretto la mano, ringraziandolo,. Il difensore ha chiuso l'arringa ricordando le parole di un teste che, sentito in aula, si era augurato un giorno di poter trovarsi con Corona "a fumare una sigaretta guardando il cielo. "Questo teste ha detto che quel giorno secondo lui non arriverà mai, ma io spero invece che arrivi presto".

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