Milano – Milano è sott’acqua da giorni. Colpa del cambiamento climatico? Che cosa dobbiamo aspettarci per l’estate? Domande che in questo periodo sono un leitmotiv per molti cittadini. Le poniamo alla professoressa Claudia Pasquero, che insegna Oceanografia e Fisica dell’atmosfera all’Università degli Studi di Milano Bicocca.
Professoressa, che cosa sta succedendo a Milano dal punto di vista meteorologico?
"Ci troviamo in una situazione di blocco atmosferico. Premetto che questo fenomeno è relativamente frequente. Che cos’è? Generalmente, le perturbazioni sono in movimento (di solito da ovest a est) ma ogni tanto il getto atmosferico, un vento a diversi chilometri sopra la superficie terrestre che possiamo immaginare come una sorta di “nastro trasportatore“, si blocca. Di conseguenza la pioggia cade tutta in uno stesso punto, con tutto ciò che ne consegue. Non succede solo con le perturbazioni: lo stesso meccanismo è alla base delle ondate di calore in estate, per esempio. Il perdurare delle stesse condizioni, le inasprisce. Immaginiamoci un fiume nell’aria, che forma un meandro pronunciato, a forma di omega: noi siamo nell’angolino in basso a sinistra, dove si vanno a scontrare masse di aria calda e fredda".
Questo blocco è dovuto al cambiamento climatico?
"È la domanda più gettonata in questi giorni. La risposta è che non abbiamo prove in tal senso. Certo è che, in un mondo sempre più caldo, l’acqua evapora maggiormente. Di conseguenza l’aria è più “annacquata“, contiene cioè più acqua. Quando piove, quindi, aumenta anche la quantità di acqua che si riversa sul terreno".
Come legge i 130 millimetri d’acqua caduti in un solo giorno a Milano?
"Sono sicuramente tanti ma il numero non mi sconvolge particolarmente. La pioggia massima caduta in un giorno, guardando la stazione di Milano Brera, è di 161,2 millimetri caduta il 18 agosto 1979. Quello di questi giorni è comunque un evento meteorologico particolarmente intenso".
Dobbiamo aspettarci nubifragi estivi come quello dello scorso luglio, che ha messo in ginocchio la città?
"Impossibile prevederli al momento, soprattutto a livello locale perché sono fenomeni che interessano un’area molto piccola. Però sicuramente a livello globale le precipitazioni intense stanno aumentando. Una nota positiva c’è: questa primavera piovosa ci agevola".
Perché?
"Perché la superficie bagnata resta fredda più a lungo. La radiazione solare farà evaporare l’acqua, ritardando l’innalzamento delle temperature. Quello che succede alla nostra pelle quando facciamo una doccia".