
Bollate, dopo nove anni terminati i lavori di riqualificazione di tutte le facciate del palazzo nobiliare
Ci sono voluti 9 anni di lavoro di otto restauratrici e operai specializzati per riportare all’antico splendore le facciate monumentali di Villa Arconati di Bollate: nei giorni scorsi è stato chiuso il cantiere e domenica 15 giugno, per la prima volta, i visitatori che si sono recati nella piccola Versailles alle porte di Milano le hanno potuto ammirare per la prima volta.
Circa 6.000 metri quadrati di superficie in tre successivi cantieri di restauro: dal 2016 al 2021 sulla Facciata Ovest, successivamente per due anni nella Corte Nobile e infine dal 2023 al 2025 Facciata Sud per un totale di quasi duemila giornate di lavoro. L’intervento è solo un tassello del piano di restauro e valorizzazione di Villa Arconati e del suo Giardino avviato da Fondazione Augusto Rancilio all’inizio degli anni Duemila.
"E’ una grandissima soddisfazione portare avanti l’imponente progetto di riqualificazione e riconversione culturale di questo Bene - si legge sui social - Villa Arconati torna all’elegante aspetto settecentesco da oggi possiamo davvero dire che la nostra piccola Versailles è tornata a splendere".
Situata nel cuore verde del Parco delle Groane, a Castellazzo di Bollate, Villa Arconati è un esempio straordinario di villa di delizia. Costruita per volere di Galeazzo Arconati nel XVII secolo, la villa è circondata da un giardino di 12 ettari, caratterizzato da statue, fontane e giochi d’acqua. Le Scuderie, concepite secondo le indicazioni di Leonardo, completano il giardino.
Ogni anno, la prima domenica di primavera, la Villa riapre le sue porte, accogliendo migliaia visitatori per le visite guidate, gli eventi culturali, le mostre di arte contemporanea, le rievocazioni storiche e il festival di Villa Arconati giunto alla 37esima edizione, che dal 4 al 17 luglio porterà nel giardino della Villa la "musica possibile".
Ci sono 70 stanze diverse, ognuna delle quali racconta storie uniche. La Sala da Ballo è sicuramente uno degli ambienti più celebri della villa, adornata da magnifici stucchi dorati. Il Salone del Museo ospita una statua di Tiberio, mentre la Biblioteca custodisce ben 2000 volumi antichi. Al piano nobile ci sono il Salone della Musica e l’Appartamento da Parata, riservato agli ospiti più illustri. E’ possibile ammirare anche il Camerino funebre di Gaston de Foix, ricostruito grazie alla collaborazione con il Castello Sforzesco.
Villa, ma non solo. Il progetto di restauro della Fondazione si integra anche con il progetto di recupero del Borgo di Castellazzo, questi spazi sono destinati a trasformarsi in Borgo della Creatività, dedicato a residenze e atelier per professionisti creativi.