RICCARDO
Cronaca

Europa e debito: ragionare senza ideologie

Riccardo Riccardi La situazione geopolitica non fa stare allegri. Pessimismo sull’esito della guerra russo-ucraina, preoccupazione per il conflitto a Gaza dove Israele...

Riccardi

La situazione geopolitica non fa stare allegri. Pessimismo sull’esito della guerra russo-ucraina, preoccupazione per il conflitto a Gaza dove Israele nel cercare di distruggere la violenza di Hamas colpisce, come purtroppo sempre in ogni guerra, civili inermi. Usati da terroristi come scudi umani. La parte democratica del globo, pur con tutte le imperfezioni, sta entrando nel vivo di diverse campagne elettorali. La dialettica politica, che è il sale per avere voce, paradossalmente rende i governi afoni nei confronti dei regimi assolutisti. Che ne approfittano. Puntiamo lo sguardo sull’Europa il cui parlamento, almeno nei sondaggi, potrebbe avere, dopo le elezioni di giugno, una diversa configurazione da quella attuale. Nel frattempo si discute sotto il cielo plumbeo del debito pubblico delle Nazioni. La Germania, da sempre locomotiva, sta arrancando nei flutti della recessione. Manifestazione tipica della economia, quando questa è infestata dai cigni neri divenuti fenomeni strutturali. Non congiunturali. La CEE, che sta patendo le sanzioni verso la Russia, l’Iran e quant’altro, cerca di darsi una politica unitaria mai raggiunta se non ricorrendo a compromessi utili nel breve ma dannosi per il futuro. Dopo anni di tassi a zero o sotto, è arrivata una inflazione da costi che la BCE ha governato a vista. Senza bussola. Dichiarazioni affrettate spesso inappropriate. Deciso rialzo del costo del denaro. Il che sarebbe accettabile in periodi “normali”. Invece ha colpito un corpo indebolito che fatica a riprendersi. L’idea della Europa è antica ma geografica. Quella visionaria politica sgorga in mezzo alla tragedia della ultima guerra. Sembrava che i cannoni dovessero tacere. Il rombo è ripartito. L’Europa lo avverte nel suo territorio. Che fare? Ragionare sul debito non con ideologie utopiche.