di Andrea Gianni e Nicola Palma
MILANO
Sembra caduta una bomba in via Pier Lombardo. Poco prima delle 13 di ieri la strada è piena di mezzi dei vigili del fuoco e auto dei carabinieri e della polizia locale: l’incendio che ha innescato una serie di impressionanti esplosioni è ormai spento, il furgone ridotto a carcassa sta al centro dell’unica carreggiata, attorno c’è quello che resta delle bombole di ossigeno esplose e di quelle che hanno resistito alle temperature elevatissime. L’autista Franco L., che si è ustionato una mano e una gamba nel tentativo disperato di domare il rogo innescato da un guasto nel vano motore, è su una barella, diretto in ospedale: ai vigili del fuoco spiega che ha sentito un botto all’improvviso e si è subito precipitato verso la parte posteriore, dov’era stipato il carico di prodotti medicali che stava trasportando per conto della ditta Linde Gas srl di Arluno anche a una vicina residenza per anziani. Poi il cinquantatreenne di Sesto San Giovanni si è accorto che la piccola deflagrazione si era innescata sotto il cofano, vedendo il fumo che fuorisciva. Tutto in pochi attimi: le fiamme, l’estintore che non riesce ad arginarle e gli scoppi in rapida successione. Scene da guerra riprese dallo smartphone di un residente, che filma la sequenza choc dai piani alti di uno stabile all’incrocio con via Vasari.
Una decina di detonazioni in rapidissima successione. Le scintille che invadono i marciapiedi e propagano l’incendio a macchia d’olio, anche risalendo l’edificio più vicino. Le schegge lambiscono le finestre dell’istituto paritario delle Suore mantellate, anche se per fortuna gli unici danni al palazzo si limiteranno alla facciata annerita; paura, lacrime ed evacuazione-lampo per i giovanissimi allievi del comprensivo. Nella ressa, una religiosa di 89 anni inciampa, perde l’equilibrio e si procura un lieve trauma curato al Policlinico, La colonna di fumo è altissima, si vede a chilometri di distanza. La psicosi attentato viene subito arginata dalle testimonianze e dalle verifiche preliminari dei carabinieri: cause accidentali, il primo responso da confermare con le successive indagini dei militari della Compagnia Monforte e degli specialisti del Nucleo investigativo antincendi dei pompieri. Tutti atti che confluiranno nel fascicolo per disastro colposo, al momento contro ignoti, aperto in Procura dall’aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Luca Gaglio.