Elena Basile e le accuse choc a Liliana Segre: “Vuole imitare i nazisti?”. I figli: “Chieda scusa”

Bufera sul video pubblicato dall’ex diplomatica in cui chiede alla senatrice a vita di condannare Israele e pensare ai bambini palestinesi. Arriva la querela della famiglia

Elena Basile (64 anni) e Liliana Segre (94 anni)

Elena Basile (64 anni) e Liliana Segre (94 anni)

Milano – “Cara signora Segre, i bambini palestinesi non la toccano?”. Così Elena Basile, ex ambasciatrice a Stoccolma e Bruxelles e ora opinionista su giornali e televisioni, si rivolge alla senatrice a vita Liliana Segre in un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, nella quale ha circa 21mila follower. Parole che hanno scatenato una bufera politica e per le quali la famiglia di Segre ha annunciato querela

Le parole di Basile

“Cara Signora Segre – dice l’ex diplomatica in un video pubblicato mercoledì 31 gennaio – lei dice di non poter più dormire pensando ai bambini ebrei uccisi il 7 ottobre: ci racconta di come la sua memoria sia tormentata non solo nel giorno della memoria ma per 365 giorni da quello che ha vissuto nei campi di concentramento. Ma cara signora, possibile che lei sia tormentata solo da pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che ci sono bambini mutilati che giacciono per terra oltre a quelli morti, uno ogni 4-5 minuti?”.

Il paragone coi nazisti

Basile ha poi paragonato la senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz, ai  tedeschi durante il nazismo: “Ma lei lo sa cara signora che i tedeschi, i nazisti, erano molto buoni con i loro bambini: anche loro avevano una morale che si rivolgeva ai tedeschi, agli ariani, ai bianchi, e non capivano, non sentivano nulla per la morte degli ebrei: lei vuole imitarli? Sente qualcosa solo per la morte per gli ebrei ma non per gli altri?”.

Risposta vergognosa: querela in arrivo

Il messaggio di Basile – pubblicato sui social e corredato dall’articolo a sua firma pubblicato lo stesso giorno sul Fatto Quotidiano (”Chi non condanna Israele favorisce l’antisemitismo”)  – è diventato un caso politico e potrebbe diventare anche un caso giudiziario. Il figlio di Liliana Segre, Luciano Belli Paci, ha chiesto a Basile di cancellare il video per le “accuse smaccatamente false e diffamatorie. Ho scritto alla Basile: ‘Tolga di mezzo questa cosa, che è falsa, si scusi, altrimenti la dobbiamo querelare. Ci ha risposto nella notte, una risposta  vergognosa in cui dà la colpa ai giornali che hanno travisato. Basile sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa – a seguito dei quali sarebbe nato il suo video – e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l’hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare. Si dichiara inoltre felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici. Infine, si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre. Ho risposto a mia volta alla dott.ssa Basile, precisandole quanto segue che i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano; che prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video su Facebook; che prendiamo atto del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite; che pertanto Liliana Segre ha dato incarico al suo penalista di  fiducia, l’avvocato Vincenzo Saponara di Milano, di procedere a norma di legge nei suoi confronti”.

Tutti i bambini

“Mia madre – continua Belli Paci – ripete da mesi in ogni occasione di essere angosciata per la sorte di tutti i bambini coinvolti dalla guerra, senza distinzione tra israeliani e palestinesi. Mia madre ha ripetuto sempre, anche da Fabio Fazio, che lei non fa distinzioni, che le fanno una pena infinita i bambini di tutte le nazionalità, di tutte le fedi. Quindi quello che ha detto Basile è una cosa totalmente falsa”.

La condanna del Senato

Le parole di Basile hanno provocato anche una valanga di reazioni nel mondo politico. Nella seduta di questa mattina in Senato tutti i gruppi hanno condannato il video dell’ex ambasciatrice. A iniziare da Raffaella Paita (Italia Viva), componente della commissione Antidiscriminazioni, presieduta dalla stessa Liliana Segre, che ha inviato una lettera a tutti i componenti della commissione: “Le parole di Basile sono di una gravità inaudita e prive di fondamento e offendono non solo la senatrice Segre, ma tutti noi”. Paita si rivolge poi direttamente alla senatrice a vita “Cara presidente, chi colpisce lei, colpisce tutti noi” e chiede a tutti i componenti della commissione di “sottoscrivere questa lettera per far sentire la nostra totale vicinanza a una donna che quotidianamente e da sempre, con la sua storia e con le sue parole, è testimonianza dei valori più alti della Repubblica”.

L’abbraccio di La Russa

Tutti i senatori che hanno preso la parole in avvio di lavori hanno pronunciato di condanna per l’attacco dell’ex diplomatica. Al termine degli interventi a sostegno di Segre dei parlamentari, ha preso la parola il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Mi associo ai giusti argomenti e alle parole che sono emerse in maniera unanime da parte di tutti i gruppi e abbraccio la senatrice Liliana Segre, che speriamo di vedere presto qui in Aula e a cui rivolgiamo un saluto”. È seguito un lungo applauso.

Cos’ha detto Segre

Per fare chiarezza sul pensiero di Liliana Segre in tanti, in queste ore, hanno ricordato le sue parole, pronunciate il 27 gennaio scorso nell’aula magna dell’Università Statale di Milano nel suo discorso per il conferimento della laurea honirs causa, in cui fa riferimento proprio ai bambini e al 7 ottobre. “Quello che è successo il 7 ottobre – disse la senatrice a vita – mi hanno messo in una condizione che non avevo vissuto prima. Sono stata così fortunata di diventare mamma e esaltata dal fatto di diventare nonna. Mi fermo per la strada quando incontro i bambini in carrozzina. Mi piacciono da matti. E nella spirale dell'odio più crudele, delle cose più spaventose dal 7 di ottobre in poi, ci sono i bambini. I bambini sono il frutto dell'amore, sono il futuro. E il fatto che questi bambini vengano uccisi per l’odio degli adulti che non si ferma mai mi ha dato una forma di disperazione serale. Mi trovo da sola ad affrontare la notte, che da anziana e sempre più preoccupante. E non c’è notte dal 7 di ottobre in poi che non mi tenga sveglia a pensare a quello che succede. Sono una donna di pace. Ho sempre detestato l'odio tra le parti, la vendetta che non concepisco. È la notte dei tempi, la notte dell'indifferenza, legata al buio delle menti”.