
Melegnano, area dismessa ex Hotel Americ
Carpiano (Milano) - Edifici dismessi e aree da riqualificare. Sono diversi i siti che punteggiano il Sud-Est Milanese e che da decenni aspettano un rilancio capace di strapparli a un destino di degrado e trascuratezza.
Ecco alcune delle situazioni più vistose. Carpiano resta in attesa di un piano di un restyling dell’hotel Amerìc, l’albergo-fantasma sulla provinciale Binasca, al confine col Pavese. L’acquisizione della struttura, due anni fa, di parte di un cartello immobiliare ha riacceso le speranze di un recupero dell’edificio, che però non è ancora decollato, forse anche a causa dell’incertezza legata alla pandemia da Covid. «Per quell’area resta confermata la destinazione d’uso di tipo alberghiero-ricettivo - spiega il sindaco Paolo Branca -. La ripartenza del settore turistico e fieristico nel post pandemia potrebbe creare le condizioni favorevoli a una riqualificazione e rimessa in uso dell’edificio". Un restyling è auspicabile anche in ragione del fatto che le attuali condizioni dello stabile prestano il fianco a occupazioni abusive. Sul fronte degli edifici storici, la lista dei ruderi è lunga.
Tra le situazioni più spinose quella dell’ex convento di via Trento e Trieste, a Melegnano. Nel Seicento l’edificio ospitava le suore di Santa Caterina. Oggi l’immobile, nel cuore del centro abitato, versa in uno stato di degrado. Negli anni, da più parti si sono levati appelli per una riqualificazione e messa in sicurezza. "Esiste la possibilità di un recupero rispettoso dell’esistente, con la creazione di un circuito di appartamenti, ma la proprietà non ha ancora presentato progetti in questo senso", ricorda il sindaco Rodolfo Bertoli. Di certo un restyling sarebbe caldeggiato anche dal Comune per strappare dall’incuria uno spicchio di città che si trova, per altro, a pochi metri dalla residenza per anziani Castellini. A Cerro al Lambro dovrebbe partire entro la fine dell’anno l’abbattimento dei capannoni dell’ex Saronio, la fabbrica che ai tempi del fascismo produceva armi chimiche. La demolizione degli edifici più ammalorati dovrebbe rappresentare il primo step per una bonifica dell’area, nel cui terreno si trovano ancora residui inquinanti.