Bartolo Bruzzaniti, Raffaele Imperiale e Bruno Carbone: chi sono i padroni della droga in Lombardia

‘Ndrangheta e camorra lavorano insieme per acquistare gli stupefacenti in Olanda e rifornire il mercato della regione

Raffaele Imperiale e Bruno Carbone

Raffaele Imperiale e Bruno Carbone

Milano – Ci sono Bartolo Bruzzaniti, che deteneva "storicamente l’esclusiva per la distribuzione” della droga destinata alle cosche della ‘ndrangheta in Lombardia, e Raffaele Imperiale, il cosiddetto broker della camorra e uno dei più importanti narcotrafficanti del mondo arrestato tempo fa da latitante, al centro dell'inchiesta della Dda di Milano su un traffico dal Nord Europa che ha portato a 38 arresti.​​​​​​

L’accordo ‘Ndrangheta-camorra

Bartolo Bruzzaniti, secondo le indagini, avrebbe acquistato i carichi di droga da Imperiale e dall'altro presunto broker campano Bruno Carbone per rifornire i clan del Milanese. La cosiddetta "associazione lombarda” della droga al centro dell'indagine sarebbe stata composta da molte persone “diretta espressione” della ‘ndrangheta che, appunto, si rifornivano di stupefacenti attraverso personaggi legati alla camorra.

Il boss di Africo

Bartolo Bruzzaniti è considerato uno dei boss del traffico di droga lombardo: è legato alle famiglie di ‘ndrangheta di Africo (Reggio Calabria). Bruzzaniti aveva anche finanziato la lunga latitanza del padrino Rocco Morabito in Sud America. 

Una montagna di droga

L’inchiesta milanese, che si intreccia con l'indagine della Dda di Reggio Calabria che oggi ha portato ad oltre 100 arresti e ad un'altra genovese, ha accertato l'importazione dal Nord Europa di circa 645 kg di cocaina, 240 kg di hashish e 30 kg di ketamina.

La base a Quarto Oggiaro

In base a quanto ricostruito dalle indagini c’erano “due distinte associazioni finalizzate al traffico di cocaina, marijuana, hashish e altre droghe sintetiche, destinate prevalentemente al mercato lombardo: una, di carattere sovraordinato, stanziata in Lombardia con proiezione nazionale, si approvvigiona tramite broker internazionali di origine campana (Bruzzaniti e Carbone, ndr) di rilevanti quantità di stupefacenti importate dall'Olanda, da rivendere ad altri gruppi criminali dislocati in diverse aree del territorio nazionale; l'altra, invece, con base logistica nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro”.

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