"Dopo le promesse di Fontana, attendiamo i fatti"

Dopo l'alluvione a Bellinzago Lombardo, i sindaci chiedono la dichiarazione di stato di calamità. Il presidente Fontana promette aiuti, ma i danni stimati a 20 milioni potrebbero aumentare. La comunità si mobilita per sostenere gli sfollati e affrontare le sfide del recupero.

"Dopo le promesse di Fontana, attendiamo i fatti"

"Dopo le promesse di Fontana, attendiamo i fatti"

"Il presidente Fontana ci ha dato garanzie, siamo in attesa di notizie. Di buone notizie". Filo diretto con il Pirellone, dall’unità di crisi bellinzaghese, in attesa della sigla sulla dichiarazione di stato di calamità. Richiesto, per ora, per i Comuni di Bellinzago Lombardo e Gessate, i due maggiormente colpiti dall’alluvione di mercoledì, da Cambiago e da Masate. Al presidente della Regione Attilio Fontana, in visita alle zone alluvionate l’altro pomeriggio in compagnia degli assessori alla Protezione civile Romano La Russa e al territorio Marco Comazzi, i sindaci Michele Avola e Lucia Mantegazza avevano notificato la prima stima dei danni, circa 20 milioni di euro su quattro comuni. Seguiranno dossier dettagliati e con foto dei danni subiti. A Bellinzago la palma del maggior numero di abitazioni private danneggiate e ancora inagibili, e quella degli sfollati: una cinquantina nella prima ora. La maggior parte sono ospitati da amici o parenti in paese, otto, due nuclei familiari, sono ancora senza tetto, e restano alloggiati in un residence a spese del Comune. "Non è una cifra definitiva - così Avola -. Il bilancio è senz’altro destinato a salire. Vi sono poi costi vivi da sostenere subito, per il prosciugamento degli immobili, la rimozione e il trasporto delle masserizie, l’acquisto dei beni privati divenuti inutilizzabili. Spese che non rientrano in quelle da inserire nello stato di calamità. Per questo abbiamo promosso, come comune, anche una raccolta di fondi". Ai sindaci, l’altro giorno, le garanzie del presidente Fontana, "attendiamo i fatti". In tutto il paese il lavoro incessante di Protezione civile, vigili del fuoco e squadre tecniche, "occorreranno ancora giorni". Oggetto di dibattito anche le cause tecniche del disastro: "So - così il sindaco - che c’è rabbia. Ed è normale che in questi momenti così difficili scatti la caccia al colpevole. Le recriminazioni lasciano il tempo che trovano. Oggi mantenere la serenità è fondamentale".M.A.