SIMONA BALLATORE
Cronaca

Diploma professionale in 4 anni (+2). Al via 104 classi e 1.500 studenti

La riforma in Lombardia. Tironi: "Triangolazione tra corsi regionali, statali e istituti tecnici superiori e 30 filiere". Valditara: "Campus a Mind". Gli artigiani: "Mancano 42mila figure, si corra". Flc Cgil: solo il 10% delle scuole ha risposto.

Diploma professionale in 4 anni (+2). Al via 104 classi e 1.500 studenti

Diploma professionale in 4 anni (+2). Al via 104 classi e 1.500 studenti

Centoquattro classi per più di 1.500 studenti: la sperimentazione della riforma tecnica e professionale - con la formula del diploma in quattro anni più due di specializzazione - in Lombardia parte da qui. E, in particolare, da una triangolazione tra formazione professionale regionale (corsi IeFp), istituti professionali statali e Its Academy. Ieri un primo punto, alla vigilia delle iscrizioni, in occasione della visita del ministro Giuseppe Valditara all’istituto Galdus, che è tra gli enti che daranno il via alla riforma. "La valutazione delle commissioni è in corso – spiega l’assessore regionale Simona Tironi –, ma sappiamo che saranno trenta le filiere che verranno attivate, con almeno 104 percorsi. Copriamo tutte e dieci le aree che la sperimentazione chiedeva, dalla meccatronica al servizio alle imprese, dall’agroalimentare alla moda". La prima risposta massiccia è arrivata dai percorsi regionali di formazione professionale: "Sulla quale investiamo da anni – sottolinea Tironi –. Abbiamo deliberato 340 milioni per quest’anno di formazione: dà il polso di quanto ci crediamo. Le adesioni sono in crescita, soprattutto per gli indirizzi di meccatronica, servizi e imprese e agroalimentare. Il modello lombardo è la sperimentazione. Adesso diamo un accesso diretto all’Its Academy, per permettere agli studenti di specializzarsi ancora di più, e agganciamo anche gli istituti tecnici e professionali statali per farli correre alla nostra stessa velocità". Che siano stati finora più cauti, soprattutto a Milano, perché frenati da burocrazie, tempistiche, collegi docenti o - in alcuni casi - diffide, è un dato di fatto. "I nostri istituti professionali faranno da pilastro - continua Tironi – ma siamo riusciti a creare reti e nelle nostre filiere ci saranno anche ’aggregati’, ovvero molte più scuole collaboreranno nella stessa filiera". E nell’area di Mind (dove sta crescendo il polo universitario della Statale) ci sarà anche il Campus dell’istruzione tecnica e professionale. "Abbiamo già previsto un impegno economico di 8-10 milioni di euro, che sarà implementato – sottolinea il ministro Valditara –. Ci saranno percorsi tecnici e professionali, accanto a Its, imprese, università e - se lo vorranno - anche alcuni licei. Si lavorerà in sinergia, nei laboratori e anche nella didattica, per costruire un percorso sempre più coordinato e integrato".

"Le imprese artigiane del milanese e della Brianza cercano e non trovano 42mila lavoratori – fa il punto Marco Accornero, segretario Unione Artigiani Milano – . Intanto il personale invecchia, non viene sostituito e si perdono conoscenze e opportunità. Molte aziende rischiano la chiusura. Attendiamo il via al 4+2 come l’aria. Peccato che gli effetti nelle botteghe e nei laboratori e nei cantieri inizieremo a vederli solo fra cinque anni. Serve una grande rivoluzione culturale per la rivalutazione della formazione tecnica e professionale". L’appello va anche alle famiglie. Più scettica la Flc Cgil Lombardia: "Dalle nostre rilevazioni su 139 scuole scrutinate che avevano i requisiti per ospitare la riforma, ha aderito solo il 10% – fa i conti il segretario Massimiliano De Conca –. C’è stata una sonora stroncatura in molti casi dei collegi docenti non per l’organico, che non verrà tagliato, ma per motivi pedagogici-didattici. Si riduce il diritto allo studio, comprimendo il percorso scolastico. E anche sul Made in Italy... non capiamo i toni trionfalistici". "Non è come le vecchie sperimentazioni, che sono fallite anche perché lo stesso identico programma veniva compresso e dovevi fare in quattro anni quello che facevi in cinque – ribadisce il ministro –. E sul Made in Italy aspettate i risultati e vedrete". Occhi puntati sulle ormai prossime iscrizioni.