
Un momento dell’iniziativa (Foto Fasani)
Un “Manifesto per la lettura“ in dieci punti. Dal riconoscimento del ruolo chiave del libraio all’interno delle scuole alla necessità di investimenti reali e continui, soprattutto per le biblioteche civiche e scolastiche; dall’esigenza di contrastare la svalutazione socio-economico-culturale del libro all’adozione di linguaggi innovativi. Il “Manifesto“ promosso da Ali, l’Associazione librai italiani aderente a Confcommercio, è stato presentato ieri a Milano. "L’Italia è tra gli ultimi Paesi in Europa per numero di lettori. La lettura è un’urgenza culturale. È ora di passare dalle parole ai fatti, con strumenti, risorse e visione": è in sintesi il messaggio condiviso nel documento che è oggetto di una campagna di sottoscrizione pubblica e collettiva aperta ad autori, librai, operatori e cittadini. "La lettura è un bene comune – ha affermato il presidente di Ali Confcommercio, Paolo Ambrosini – e le librerie rappresentano un patrimonio culturale insostituibile per le comunità, soprattutto, per i giovani. Come anche i dati del nostro Osservatorio ci dicono chiaramente, resistono e si reinventano ma non possono essere lasciate sole". I ricavi sono in calo. Il 77,3% delle librerie indipendenti segnala un aumento dei prezzi praticati dai fornitori e di queste circa la metà riporta rincari di oltre il 5%. Sull’accesso al credito il 61% ha ottenuto integralmente l’importo richiesto e l’80,3% lo ha fatto per esigenze di liquidità e cassa.