MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Deserto di via Salis, qualcosa si muove

Via ai lavori per la recinzione in zona Affori. Ma la vera svolta arriverà con la ripresa del cantiere per la Forestale

di Marianna Vazzana

"Quando abbiamo visto la ruspa, gli operai e la terra attorno ripulita, non credevamo ai nostri occhi. Qualcuno ha pensato, ridendo, fossero i figuranti che non andranno al Festival di Sanremo. Ma è tutto vero: i lavori sono finalmente iniziati". Anche se è solo un primo, piccolissimo passo, quello dell’avvio del cantiere che porterà ad avere una recinzione perimetrale, i residenti esultano perché "qualcosa si muove dopo anni di inerzia" ad Affori, in via Ulisse Salis 4, dove sorgerà la nuova sede del Comando regionale e del coordinamento provinciale, con alloggi di servizio, del Corpo forestale dei carabinieri. Ma quanto alle opere necessarie a ultimare l’edificio vero e proprio, di cui al momento si vede solo uno scheletro, c’è ancora un punto interrogativo. Un progetto a cura del Ministero delle Infrastrutture, per il quale il Governo nel 2016 aveva stanziato 4,6 milioni di euro destinati a completare i lavori, partiti nel 2009 e interrotti 3 anni dopo per mancanza di fondi. Per quasi 9 anni è rimasto tutto fermo, con la palazzina incompiuta, che nel tempo è stata anche meta di sbandati.

La scorsa estate, i residenti avevano protestato non solo perché i lavori si erano arenati, ma anche perché il cantiere per realizzare la recinzione attorno non era partito, pur rendendo di fatto inutilizzabili alcuni parcheggi a pagamento. L’esasperazione era cresciuta fino a spingere qualcuno a imbrattare i cartelli del cantiere-fantasma: "Buffoni, liberate la strada". "Siamo contenti che sia partito almeno il cantiere per la recinzione – commenta Paolo Turconi, residente – perché ci sarà un contesto ordinato, pulito, che non incentiverà viavai". Per poter partire è stato necessario richiedere una nuova concessione di occupazione del suolo pubblico al Comune. I lavori dureranno 180 giorni, ma sono solo "la cornice". La vera svolta arriverà quando partiranno quelli per ultimare lo stabile, che svetta sull’area di circa 3mila metri quadri sequestrata alla criminalità organizzata nel 1993. "Quanto dovremo aspettare, ancora?", si domandano i cittadini, mentre dalle finestre vedono finalmente una ruspa sperando sia una rondine che annuncia la primavera: in questo caso, i lavori definitivi. "Il percorso sarà ancora lungo – commenta Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9 –. Noi non smettiamo di sollecitare gli enti competenti. La recinzione è un primo intervento che consentirà almeno di tenere in sicurezza la parte esterna".