MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Danylo sfregiato dalla gang, al setaccio i filmati delle telecamere in zona stazione Garibaldi

Milano, ilgiovane è stato colpito da fendenti a volto, schiena e braccio. La polizia indaga per trovare gli aggressori

Danylo Shydlovskyi con i segni delle aggressioni

Danylo Shydlovskyi con i segni delle aggressioni

Continuano le indagini della polizia di Stato per individuare gli aggressori di Danylo Shydlovskyi, sfregiato al volto con un taglierino, dalla fronte fino al mento la sera dello scorso 6 agosto in piazza Freud, all’ingresso della stazione Garibaldi. Diciannovenne ucraino (ha compiuto gli anni alla vigilia di Ferragosto) si è trasferito a Milano insieme al fratello più piccolo per raggiungere la mamma, già in Italia da 7 anni, e sfuggire alla guerra. "La guerra l’ha trovata qui", ha commentato la mamma, Raissa, su queste pagine, in lacrime. Ora sono al lavoro gli investigatori della Polfer e del commissariato Garibaldi-Venezia, che stanno passando al setaccio i filmati delle telecamere della zona e anche quelle montate sui mezzi. Qualunque traccia può essere preziosa.

Il ragazzo è stato aggredito attorno alle 19 del 6 agosto, dopo una gita sul lago di Lecco con alcuni amici. "Prima gli insulti alla stazione di Lecco da parte di sei ragazzi nordafricani", ha raccontato Stanislav, amico del diciannovenne, pure lui in gita al lago quella domenica, "poi l’aggressione una volta arrivati a Milano", scesi dal regionale 24873 Lecco-Milano Garibaldi. Quel primo gruppetto si è unito ad altri giovani, "erano almeno in 40", ha raccontato Danylo, che d’istinto ha protetto due ragazze del gruppo "quando ci hanno spruzzato addosso spray al peperoncino". Poi si è sentito afferrare. È stato spinto contro una macchina in sosta e colpito al volto con una cintura. Poi, l’aggressione con una bottiglia e con la lama: lo sfregio al volto, due tagli alla schiena e uno al braccio.

Tutto per rubargli il portafoglio, "senza soldi", e il cellulare. "Pensavo di morire dissanguato". Ricoverato al Fatebenefratelli, è stato dimesso con 20 giorni di prognosi e ha poi sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri di Affori. In piazza Freud, quella sera, sono intervenuti i poliziotti della Polfer allertati dall’amico di Danylo, che è corso a chiedere aiuto, ma al loro arrivo non c’era più traccia degli aggressori. Hanno ascoltato le testimonianze dei giovani presenti, primo passo per le indagini.

Gianfranco, il compagno della mamma di Danylo, aggiunge un altro elemento: "Nel suo portafoglio c’era una Postepay evolution, che è stata bloccata per i troppi tentativi di prelievo con pin errato. Noi non sappiamo in quale sportello sia stato tentato il prelievo. Ma se c’è un modo per individuare il luogo esatto e visionare i filmati delle telecamere anche lì, potrebbe emergere qualche altro indizio". Lunedì Danylo ha compiuto 19 anni. "Un compleanno amaro – conclude Gianfranco –. Siamo stati insieme ma senza sorrisi".