ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Daniele Sironi e iI trapianto di cuore che lo ha salvato: "La mia è una storia di rinascita"

Ha conquistato il secondo posto al torneo di tennis singolare maschile. "Ora come volontario Aido vado nelle scuole e nelle aziende a spiegare l’importanza di donare gli organi"

Daniele Sironi (a destra) alla XXXI° edizione dei Giochi Nazionali dei Trapiantati:

Daniele Sironi (a destra) alla XXXI° edizione dei Giochi Nazionali dei Trapiantati:

Pregnana Milanese (Milano), 19 settembre 2023 –  È un podio carico di molti significati quello conquistato da Daniele Sironi, 31 anni di Pregnana Milanese, alla XXXI° edizione dei Giochi Nazionali dei Trapiantati. Secondo posto e medaglia d’argento al torneo di tennis singolare maschile, doppio maschile e nei 100 metri.

Daniele si gode il risultato sportivo, porta orgoglioso la sua medaglia al collo e spiega, "la mia è una storia di rinascita, il trapianto di cuore mi ha salvato, non pensavo di poter tornare sui campi da tennis e invece ce l’ho fatta. Per questo come volontario Aido vado nelle scuole e nelle aziende a spiegare l’importanza di donare gli organi". La storia del pregnanese è simile a quella di molti trapiantati che oggi vivono grazie al dono di altre persone. Daniele, sommelier e appassionato di tennis a livello amatoriale, nel 2019 durante un controllo di routine scopre di avere una cardiomiopatia dilatativa, una patologia del cuore caratterizzata da un ingrossamento del ventricolo sinistro, che causa un peggioramento nella capacità di pompare il sangue nel resto dell’organismo (insufficienza cardiaca).

"Avevo una figlia piccola, una vita normale, quando mi hanno detto che l’unica soluzione era il trapianto di cuore ho scoperto un mondo fino ad allora sconosciuto - racconta -: è iniziato l’iter per mettersi in lista d’attesa, nel frattempo ho smesso di giocare a tennis e ho cambiato i ritmi di vita". Il 1° aprile 2021 (in piena pandemia da Covid) arriva l’attesa telefonata, "me lo ricordo come fosse ieri, erano le 18 di sera, ero ancora in ufficio, il numero era anonimo, la chiamata era dell’ospedale Niguarda, mi dicono che c’è un cuore disponibile di iniziare a prepararmi.

Avute tutte le conferme sulla compatibilità da parte del cardiochirurgo alle 20 vado all’ospedale per il ricovero. Il giorno dopo vengo sottoposto a un intervento di 7 ore per il trapianto del nuovo cuore - racconta il 31enne - ci sono volute settimane di riabilitazione prima in ospedale e poi a casa per riprendere una vita quasi normale". Nel frattempo Daniele è diventato papà per la seconda volta. Dopo le camminate, le corse, la cyclette, sempre sotto controllo medico, è arrivato anche il tennis nel 2022. "Intanto mi sono avvicinato all’Aido e all’Aned sport che organizza campionati per trapiantati e dializzati e adesso è arrivato anche il primo risultato sportivo - conclude - per questo non mi stanco mai di raccontare la mia storia, di sensibilizzare tutti a diventare donatori di organi".