NICOLA PALMA
Cronaca

Dall’app Grindr alla notte da incubo. Attirato in casa, rapinato e pestato: "Se denunci, sappiamo dove abiti"

Ventinovenne ucraino derubato di i-Phone e smart-watch. Preso l’aggressore, ora è caccia al complice. I due hanno fotografato la carta d’identità dell’uomo: "Ti veniamo a cercare". Ma lui dà l’allarme ai vigili.

Alle 4 di ieri l’uomo ha chiesto aiuto a due agenti impegnati nei rilievi di un incidente in viale Monza

Alle 4 di ieri l’uomo ha chiesto aiuto a due agenti impegnati nei rilievi di un incidente in viale Monza

L’incontro organizzato sull’app Grindr si è trasformato in una trappola. Il ventinovenne ucraino, arrivato in viale Monza per incontrare un altro ragazzo, si è ritrovato sequestrato in casa di quest’ultimo e derubato di ciò che aveva con sé da lui e da un’altra persona ancora ricercata. Poi è scattato il ricatto: i due gli hanno fotografato il documento d’identità ("Se denunci, sappiamo dove venirti a cercare") e lo hanno costretto a firmare un foglio in cui la vittima dichiarava di aver consegnato spontaneamente la refurtiva. Nel giro di poche ore, però, gli agenti della polizia locale, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, hanno arrestato uno dei presunti responsabili, il trentatreenne Silvio D, originario di Cosenza.

La ricostruzione dei ghisa inizia alle 4 di ieri, quando un uomo si avvicina a due agenti che stanno rilevando un incidente in viale Monza, vicino all’incrocio con via Valtorta, e racconta loro di essere stato sequestrato, rapinato e picchiato da due persone all’interno di un appartamento che si trova a poche centinaia di metri di distanza. Il ventinovenne aggiunge di essere arrivato in zona Turro dopo aver concordato un appuntamento sull’app Grindr. L’incontro, spiega ancora l’ucraino, è finito male, perché i due lo hanno depredato di i-Phone e smart-watch. Poi, per convincerlo a non dire nulla, gli hanno tirato fuori dal portafogli la carta d’identità e l’hanno fotografata, così da avere il suo indirizzo di residenza. I vigili si muovono subito e coinvolgono gli specialisti del Nucleo reati predatori: il primo controllo nell’abitazione indicata dal ventinovenne si conclude senza esito, in casa non c’è nessuno.

Tuttavia, gli investigatori di piazza Beccaria restano a presidiare lo stabile, in attesa che l’inquilino rientri. E così accade attorno alle 7, quando il trentatrenne calabrese si ripresenta in viale Monza: la vittima lo riconosce immediatamente. Scatta la perquisizione: nell’appartamento vengono scovati e sequestrati 16 grammi di sostanza (da cui si possono ricavare da mille a 1.600 dosi) che a una prima analisi ha tutte le caratteristiche del ghb, la cosiddetta "droga dello stupro"; su un tavolino viene ritrovato un foglietto con la firma del ventinovenne e sul quale c’è scritto che lui ha consegnato di sua iniziativa cellulare e orologio. Di più: nel telefono di D. c’è l’istantanea del documento del ventinovenne, ad avvalorarne ancor di più la testimonianza. A valle degli accertamenti investigativi, il trentatreenne viene arrestato per rapina e detenzione a fini di spaccio e portato in cella a San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida. Le indagini non sono ancora finite: i ghisa stanno dando la caccia al secondo uomo, che potrebbe avere le ore contate.