Ore 18 di lunedì, siamo in via Mosè Bianchi. Una passante incrocia una donna che barcolla sul marciapiedi: è sotto choc, ha lo sguardo perso nel vuoto. "Sono stata violentata", dice ai sanitari di Areu, che a quel punto la accompagnano alla clinica Mangiagalli per la visita con gli specialisti del centro antiviolenza.
Lì arrivano anche gli agenti del commissariato Sempione, che raccolgono immediatamente la denuncia della cinquantenne originaria di El Salvador. Una denuncia che porterà all’emissione di un fermo dell’ex compagno della donna, un quarantanovenne italiano. Dopo l’interrogatorio, il giudice non ha convalidato il provvedimento, ma ha comunque disposto la misura cautelare nei confronti dell’indagato, difeso dall’avvocato Diego Fedele, che ha negato l’accaduto. Stando a quanto emerge dagli atti dell’indagine-lampo, la donna ha raccontato ai poliziotti di aver conosciuto l’uomo cinque anni fa e di aver iniziato una relazione sentimentale, interrotta nelle scorse settimane. A gennaio, entrambi sono andati a vivere nel centro sociale Lambretta, trovando un ricovero stabile per trascorrere la notte. Poi, però, la storia è finita in malo modo, tanto che a maggio la cinquantenne ha presentato una denuncia per lesioni contro l’uomo, rivolgendosi poi a un centro antiviolenza.
Sembra che i maltrattamenti nei confronti della donna siano iniziati subito dopo il trasloco, alimentati dalla gelosia del quarantanovenne per la presenza di altri uomini nello spazio in zona Crescenzago assegnato al centro sociale. Lo stupro sarebbe avvenuto nei primi minuti di lunedì 2 giugno: "Verso mezzanotte ho finito di pulire la cucina e mi sono appoggiata sul divano per riposare". Il quarantanovenne l’avrebbe svegliata all’improvviso: "Era nudo, mi ha tenuto per le braccia e mi ha violentata".
Le parole della donna hanno innescato gli accertamenti investigativi dei poliziotti, che hanno rintracciato il sospettato proprio all’interno del Lambretta e l’hanno sottoposto a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto. Ora le indagini andranno comunque avanti per ricostruire nei dettagli quello che è accaduto e per trovare ulteriori riscontri alla versione choc della cinquantenne.
Nicola Palma