Milano – La risposta che il Comune attendeva dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) è arrivata. Ma ha avuto l’effetto di chiudere un problema ed aprirne un altro. Il problema che si chiude è quello dei cuscini berlinesi: il MIT ha dato il via libera alla loro installazione sulle strade della città. Per chi non li avesse presente, si tratta di dissuasori della velocità del tutto simili ai dossi artificiali o alle castellane ma dalla larghezza ridotta. Infatti si estendono su buona parte della carreggiata senza però occuparla in tutta la sua larghezza. L’obiettivo è selettivo: mirano a rallentare le auto, non i bus del trasporto pubblico, non le ambulanze e, giocoforza, non le moto né i camion. Il problema che si apre è che i cuscini berlinesi non possono essere installati ovunque, anzi la casistica è decisamente ristretta. Da qui il bivio davanti al quale si trova ora Palazzo Marino: fare a meno dei cuscini berlinesi nelle strade scolastiche esistenti e in quelle di prossima realizzazione o ripensare e riperimetrare le strade scolastiche di domani? Per ora pare prevalere la seconda.
Nel dettaglio, le strade scolastiche sono quelle sulle quali affaccia un istituto scolastico e nelle quali vige il limite di velocità dei 30 chilometri orari. Un limite istituito dal Comune proprio per proteggere gli alunni o gli studenti. A giugno 2024 il sindaco Giuseppe Sala ne fece una priorità annunciando che a partire da settembre almeno “cento strade” sarebbero state trasformate in strade scolastiche. Detto, fatto. Lo stesso sindaco precisò che non si trattava soltanto di posare una nuova segnaletica. Il progetto contemplava, infatti, anche il ricorso ai cuscini berlinesi come strumento che, costringendo gli automobilisti a rallentare, andasse a rafforzare il rispetto del limite di velocità indicato nei cartelli. Più precisamente il Comune pensava di installare i cuscini berlinesi davanti alle scuole. A dare indicazioni in questo senso è stata la Task force per la Sicurezza Stradale e la Mobilità Attiva.
Prima, però, c’era da chiedere l’autorizzazione al Ministero. E gli uffici dell’assessorato alla Mobilità l’hanno chiesta e sollecitata nei mesi scorsi. A dicembre ecco la risposta del MIT: “L’uso di tali dispositivi di moderazione del traffico è da prendere in considerazione solo per rafforzare il segnalamento di una modifica di disciplina nel passaggio da una zona o strada ad un’altra, come nel caso di entrata in una zona o strada con limite di velocità pari a 30 chilometri orari, pertanto non si ritiene che la soluzione più idonea sia quella di prevedere che gli stessi dispositivi, nel caso di tratti stradali particolarmente estesi, possano essere ripetuti (installazione in serie)”.
Traduzione: i cuscini berlinesi possono essere installati solo nel punto esatto in cui inizia a valere il limite dei 30 all’ora, all’inizio di una strada o di una zona 30, non nel mezzo né in serie. Non è quindi detto che possa essere installato davanti ad una scuola, non se questa si trova a metà di una via a 30 all’ora. Da qui la necessità di riperimetrare le strade scolastiche facendo in modo, dove possibile, che il limite dei 30 e la strada scolastica inizino in coincidenza della scuola così da potervi installare un cuscino berlinese. “Il via libera del MIT è una buona notizia, il fatto che si possano installare solo in corrispondenza del punto in cui cambia il limite di velocità non è altrettanto positivo – commenta Marco Mazzei, coordinatore della Task force – ma stiamo studiando il modo per conciliare il rispetto della norma e la protezione degli studenti. Avevamo detto che avremmo fatto un centinaio di strade scolastiche a partire da settembre e siamo in linea con i tempi annunciati. In aggiunta abbiamo realizzato anche 15 piazze aperte davanti alle scuole. Siamo invece in ritardo sul ridisegno degli incroci per ricavare nuovi stalli per moto e monopattini ma recupereremo col Piano Generale del Traffico Urbano”.