
di Giulia Bonezzi
È stato uno degli ultimi interventi realizzati all’Istituto clinico Sant’Ambrogio, ospedale del Gruppo privato convenzionato San Donato specializzato nelle patologie cardiovascolari, che entro la fine del mese dalla struttura in zona ex Campionaria si trasferirà all’ex Expo di Rho Fiera insieme all’Irccs ortopedico Galeazzi, nel nuovo ospedale completato a giugno all’interno del distretto dell’innovazione MIND. Ma è stato anche il primo intervento di cardiologia interventistica realizzato con la tecnologia degli smart glasses, per la quale, al momento, sono sono pochissimi i centri autorizzati in Europa. Occhiali “intelligenti”, sviluppati inizialmente in ambito militare, che grazie a una tecnologia di telecomunicazioni a banda larga si collegano a uno smartphone e hanno una telecamera con zoom ottico ad alta definizione che offre all’operatore una visione “reale“, consentendo a professionisti distanti migliaia di chilometri di interagire in tempo reale, tramite mini-monitor e sistemi di audio integrato, come se fossero nella stessa sala operatoria.
L’operazione, una procedura di sostituzione di un defibrillatore sottocutaneo a un paziente di 53 anni affetto da una cardiopatia grave con rischio di morte improvvisa, è stata condotta dal dottor Luca Ottaviano coadiuvato dal collega Valerio De Sanctis: cardiologi e aritmologi del Centro di Aritmologia ed elettrofisiologia della clinica, guidato dal dottor Massimo Mantica. Il dottor Ottaviano indossava gli occhiali speciali che consentono la teleassistenza e il tutoring da remoto: in questo caso, dell’ingegnere che dev’essere in sala operatoria durante l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo, e ha potuto invece assistere il medico da remoto, inviandogli le informazioni e i parametri per settare il device. Grazie appunto agli occhiali "intelligenti" che mostrano live le procedure chirurgiche e permettono agli operatori di collaborare con gli stessi standard di sicurezza e le stesse percentuali di successo della presenza “analogica“.
"Anche in sala operatoria la telemedicina rappresenta il futuro, e agevola il nostro lavoro – ragiona il dottor Ottaviano –. Quest’intervento è solo un primo passo". Tanto che un’altra procedura con gli smart glasses è stata programmata alla Sant’Ambrogio prima del trasferimento nel nuovo ospedale.
Una “prima” che segue di appena un mese un altro intervento avanguardistico, questo di cardiochirurgia, con gli smart glasses, effettuato all’Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
Presentato dal Gruppo Humanitas, altro privato accreditato col servizio sanitario regionale, in realtà come una "prima tecnologica mondiale" per la combinazione tra l’utilizzo degli occhiali “intelligenti” e del robot chirurgico “Da Vinci”. Era un intervento di bypass coronarico a cuore battente, eseguito dal responsabile della Cardiochirurgia robotica Alfonso Agnino collegandosi, grazie agli smart glasses, con il professor Wouter Oosterlink, che ha partecipato all’operazione dal suo studio dell’università Sacro Cuore di Leuven, in Belgio.
Il professore fiammingo, ha spiegato Agnino, era anche “materializzato” "in un ologramma proiettato all’interno del visore. È stata un’operazione storica, che ha messo in comunicazione diretta professionisti della cardiochirurgia distanti migliaia di chilometri, attraverso l’interazione dei più sofisticati sistemi tecnologici oggi a nostra disposizione, gli smart glasses e il robot".
"A breve – aveva aggiunto il cardiochirurgo – ci attendiamo un’altra rivoluzione: la capacità di prendere “in mano” le manovre del robot da un altro robot gemello che potrà “operare” da un’altra parte del mondo. Sarà presto realtà la possibilità di fare operazioni a quattro mani, anzi a otto, considerando i due joystick per ogni robot, con le sue nostre mani bioniche capaci di manovre perfette, come ruotare a 360 gradi senza alcun tremolio, con una precisione assoluta che permette anche di invertire le mani, la destra come fosse la sinistra e viceversa. La rivoluzione è epocale, e non solo pratica, chirurgica e interventistica, ma anche di metodologia, di formazione e insegnamento. Sono enormi le prospettive e le opportunità che questa nuova tecnologia potrà offrire".