Csm, cinque milanesi in corsa Tre sono quelli senza corrente

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Cartabia “libera tutti“. L’effetto più vistoso della riforma voluta dalla ministra per l’elezione del Csm, l’organo di autogoverno delle toghe, è il numero delle candidature “autonome“, cioè scollegate dalle correnti che da sempre dirigono il gioco. E questo perché le nuove regole elettorali rendono la gara più accessibile a chi non ha supporter organizzati alle spalle. Nell’appuntamento elettorale di domenica e lunedì prossimi, ad esempio, dei cinque candidati “milanesi“ in corsa sono ben tre quelli che ballano da soli, tutti con un passato di militanza nei gruppi organizzati. Tra i pm in corsa come “autonomo“ c’è Roberto Fontana, coordinatore del dipartimento sui reati d’impresa, ex di peso fuoruscito da Area, la corrente di sinistra. E come lui, tra i giudici, c’è Luisa Savoia, ex Area, presidente di sezione in tribunale. Altra presidente “autonoma“ in corsa è Mariolina Panasiti, ex Magistratura indipendente (destra) e poi Unicost (centro). In gara anche il giudice Beatrice Secchi (Area) e il giudice dei minorenni Paola Ortolan (Unicost).

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