MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Crolla un pezzo d’intonaco. Aula evacuata al Beccaria

Cedimento dal soffitto durante una lezione. I banchi sottostanti erano vuoti. Ipotesi: un rattoppo realizzato con materiali scadenti. Un altro locale a rischio.

Il soffitto con la porzione d’intonaco mancante. A terra, i calcinacci

Il soffitto con la porzione d’intonaco mancante. A terra, i calcinacci

Il crollo improvviso dentro l’aula. La pioggia di calcinacci sui banchi durante una lezione. "Le due ragazze sedute lì – fanno sapere alcuni studenti – in quel momento erano in un’altra parte della stanza". Una fortuna. Perché il crollo, che non ha ferito nessuno, avrebbe potuto avere conseguenze gravi. Il fatto è questo: mercoledì mattina un grosso pezzo di intonaco si è staccato dal soffitto dell’aula al piano rialzato di una classe terza del liceo classico statale Cesare Beccaria di via Linneo, tra corso Sempione e CityLife, precipitando a terra e rompendosi in mille pezzi. In quel momento gli studenti stavano facendo lezione di filosofia. E tutto, stando alle testimonianze, è avvenuto da un momento all’altro, senza che da sopra le teste arrivassero “segni di cedimenti dell’intonaco“. Il blocco, spesso qualche centimetro, sarebbe piombato in corrispondenza di banchi vicino alla lavagna interattiva multimediale, due postazioni che in quel momento erano vuote. Ed è scattato il fuggi-fuggi. Evacuata l’aula, stando a quanto appreso dal Giorno, la scuola ha segnalato immediatamente l’accaduto a Città Metropolitana, che gestisce l’edilizia scolastica degli istituti superiori pubblici, la quale si è attivata subito inviando sul posto la società preposta al controllo. L’aula in questione è stata chiusa e poi è scattata l’ispezione, non limitata a quello spazio ma estesa a tutta la scuola. E i tecnici hanno trovato un’altra aula a rischio di crollo d’intonaco.

Sono in corso le verifiche per accertare la causa. L’ipotesi, fanno sapere gli uffici di Città Metropolitana, partendo dal presupposto che quello di via Linneo sia un edificio datato, potrebbe essere legata al tipo di materiali utilizzati per “rattoppi” aggiunti nel corso degli anni, probabilmente di qualità non elevata. E il fattore scatenante del distacco potrebbe essere lo sbalzo termico. L’intervento di ripristino è in corso e, per oggi, sono in programma verifiche d’approfondimento con l’utilizzo di strumenti.

Proprio mercoledì, una delegazione di ragazze e ragazzi dell’Unione degli Studenti e della Rete della conoscenza ha lanciato la prima protesta dell’anno mettendo sotto il faro un tema: edilizia scolastica. I giovani si sono presentati ai piedi di Palazzo Isimbardi con uno striscione, fumogeni, ma soprattutto foto di scuole a pezzi e sondaggi.

In agenda avevano già un appuntamento con il consigliere Roberto Maviglia, che ha la delega alla partita per Città Metropolitana, per sottoporgli il loro dossier e chiedere di aprire un tavolo permanente e diretto con gli studenti. Per la loro prima inchiesta hanno raccolto oltre 780 testimonianze in una quindicina di scuole, "ma il lavoro di campionamento continuerà nei prossimi mesi", promettono. Nella lista dei problemi spiccano pannelli del soffitto staccati (indicato nel 60,5% delle risposte), sanitari inagibili (57,7%), porte mancanti (52%), finestre rotte (23%) e infiltrazioni (15%). Un 18% sostiene che le aule non siano adeguate al numero di studenti che contengono.

Simona BallatoreMarianna Vazzana